Sette anni dai fatti. Ma l'istruttoria dibattimentale non si è mai aperta. Si è prescritto due giorni fa, in tribunale a Salerno, il processo sul cosiddetto «derby farsa» tra Nocerina e Salernitana, che costò a 23 tifosi di Nocera Inferiore una denuncia per violenza privata, oltre al rigetto di una richiesta di arresto avanzata dalla Procura stessa. Il processo, di fatto, non è mai partito. La stessa accusa, nella sua requisitoria, aveva chiesto di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, così come le difese. E così è stato. Molti i rinvii di udienza, così come la questione legata alla competenza territoriale, affrontata più volte in Cassazione, così come le omesse notifiche.
I fatti risalgono al 10 novembre 2013, nel piazzale del Park Hotel di Mercato San Severino.
Le indagini si servirono di riprese video, utili a ricostruire i momenti nei quali i tifosi approcciarono con la squadra. Furono 23 quelli individuati. Un primo avvicinamento, con tanto di presunte minacce rivolte all’esterno dell’hotel, mentre il secondo con «calci e pugni» che alcuni tifosi avrebbero sferrato a ridosso del pullman che stava conducendo la squadra allo stadio. Nel collegio difensivo c’erano i legali Gregorio Sorrento, Ernesto Donatello, Massimiliano Forte e Annalisa Califano. La sentenza è stata emessa dal giudice del tribunale di Salerno, Rosa Maria D'Antuono, con motivazione contestuale. «Dal momento - si legge - che il dies a quo del predetto termine corrisponde al giorno 10.11.2013, questo essendo il tempus commisi delicti individuato nell'editto accusatorio, che l'ultimo atto interruttivo coincide con il decreto di citazione diretta a giudizio del 14.11.2016 e che nel corso del processo non si sono verificate cause di sospensione della prescrizione, è evidente che la prescrizione è maturata in data anteriore rispetto a quella della pronuncia del dispositivo, segnatamente il 10.5.2021».