Piazza Cavour, via il cantiere a Salerno ma è già battaglia giudiziaria tra il Comune e l'azienda

Palazzo di città: «La ditta è inadempiente». La replica: «Colpa vostra, ora pagateci»

Il rendering del progetto
Il rendering del progetto
di ​Brigida Vicinanza
Sabato 17 Febbraio 2024, 06:57 - Ultimo agg. 16:50
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Il braccio di ferro tra Comune di Salerno e la Parking Cavour è servito. L’oggetto della contesa? La piazza davanti alla Provincia e la realizzazione dei box sotterranei con il conseguente cantiere che – dal 2012 – ha di fatto reso off-limits una delle arterie principali del lungomare cittadino. Palazzo di città ha annunciato ieri mattina però di aver avviato l’iter per risolvere il contratto con la ditta che avrebbe dovuto realizzare i parcheggi, in serata è arrivato infine il chiarimento proprio dall’azienda. Al centro non solo la restituzione di una delle «piazze più belle della città» ai salernitani ma anche un decreto ingiuntivo con la richiesta da parte della Parking Cavour di risarcimento per non aver potuto procedere all’avvio della realizzazione dell’opera in sé in quanto (in sintesi) «l’area, dove insistono i binari non è di proprietà del Comune, che aveva invece garantito di risolvere quanto prima la questione con Rfi, di fatto proprietaria della zona in oggetto».

Un vero e proprio botta e risposta in cui il Comune dalla sua richiede lo smontaggio del cantiere dopo oltre 12 anni e il ripristino dei luoghi, garantendo così anche nuovamente viabilità e mobilità (riaprendo le strade chiuse al traffico in questi anni) e la Parking Cavour «sorpresa» dall’annuncio mediatico non si fa attendere. La ditta ha infatti ripercorso la storia snocciolando motivazioni dei ritardi e poi annuncia di aver provveduto a richiedere oltre 3 milioni di euro proprio all’ente. Una storia lunga tra stop ai lavori causa Covid e proteste dei residenti con le conseguenti battaglie. Il Comune di Salerno lunedì metterà la firma sulla risoluzione del contratto con la ditta che – attraverso un project financing – rispose “presente” all’opera ma dal momento dell’inizio del cantiere e dei lavori (di fatto sono stati eseguiti soltanto quelli dei sottoservizi) la piazza di fronte palazzo Sant’Agostino è rimasta chiusa e interdetta al passaggio, modificando anche la viabilità e limitando la mobilità di auto e pedoni che – negli anni – si sono ritrovati imbottigliati in un vero e proprio tappo nel cuore della città di Salerno.

Consiglieri comunali di opposizione (tra cui Roberto Celano), il gruppo social – ma non troppo – Figli delle Chiancarelle e cittadini sono scesi in campo per chiedere risposte affinchè si liberasse l’area dal cantiere o almeno si velocizzasse la realizzazione dei parcheggi che – comunque – sarebbero stati strategici. Dalla ditta puntano sulla mancata risposta sull’acquisizione dei binari che insistono sul tratto (Rfi e amministrazione sono riusciti a trovare un accordo economico sull’area data in concessione e di cui l’ente non risulta ancora proprietario soltanto poche settimane fa) e sull’allungamento delle tempistiche di un progetto diviso in tre fasi: di fatto, l’azienda è riuscita a portare a termine soltanto la fase dei sottoservizi. Per l’ente di via Roma «a nulla sono valsi i tentativi volti a trovare una soluzione adeguata che consentisse la realizzazione dei parcheggi.

L’amministrazione ha deciso di adire le vie legali, restituendo una delle piazze più belle del lungomare, risolvendo, così, tutte le problematiche determinate dall’inadempienza del concessionario».

Vie legali adite però già dalla Parking Cavour prima con una diffida e poi con una richiesta economica di oltre 3 milioni di euro: «Il Comune avrebbe dovuto, cosa che non è avvenuta, garantire l’assoluta disponibilità dell’area oggetto della concessione, libera da vincoli che ne pregiudichino l’utilizzo, provvedere al ristoro economico delle spese dei lavori di spostamento dei sottoservizi; provvedere all’acquisizione in piena proprietà da Rfi. Il 19 gennaio – spiegano dalla società - il Tribunale ha emesso il decreto ingiuntivo di € 3.308.061,88 in danno del Comune di Salerno per le inadempienze». La giunta comunale intanto è calendarizzata per lunedì mattina quando sindaco e assessori metteranno nero su bianco la risoluzione del contratto. Per l’ente (entro 30 giorni dall’atto) la ditta dovrà rimuovere il cantiere e procedere al ripristino dei luoghi.

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Esultano i Figli delle Chiancarelle. Per loro – dicono – è «un giorno di festa»: «Una bella notizia per i salernitani, il Comune ha impiegato 12 anni per arrivare alle stesse nostre conclusioni. Si restituisca il prima possibile alla città quel tratto devastato da anni per realizzare box sottomarini e fantascientifici. Le nostre battaglie legali avevano ragione di essere fatte. Siamo stati gli unici in città a combattere per impedire questa assurda devastazione». Ad alzare la guardia è invece il consigliere di opposizione Celano che ha chiesto la convocazione di una commissione trasparenza: «La situazione appare molto preoccupante e potrebbe avere conseguenze devastanti anche sui conti già precari del Comune in caso di soccombenza nel giudizio. È il caso di valutare eventuali responsabilità affinché la città non paghi ancora per la manifesta incapacità di chi sta producendo danni inenarrabili».

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