Pollica, pensione pignorata per una lite: «Un abuso, così non vado avanti»

Il singolare caso di un 70enne che sostiene di essere vittima del sistema: «Non possono lasciarmi senza soldi, mi oppongo»

Gaetano Cocino
Gaetano Cocino
di Viviana De Vita
Mercoledì 3 Aprile 2024, 07:00
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Una lite condominiale approdata in un’aula di tribunale conclusasi con una condanna al risarcimento. Lui, un 70enne di Pollica, non ha i soldi per pagare così scatta il pignoramento. Peccato che le somme “congelate” siano integralmente quelle della pensione dell’uomo che, ora, non sa più come sbarcare il lunario. Una situazione paradossale quella denunciata da Gaetano Cocino che, affiancato dal suo legale, l’avvocato Fabio Piccininno, è pronto a fare opposizione al tribunale di Vallo della Lucania per sbloccare una situazione che ritiene «un abuso».

«Si tratta di somme - afferma l’uomo - che non potevano essere pignorate per ben due motivi. Prima di tutto perché parte di quei 1200 euro con i quali sopravvivo, in particolare 250 euro, sono frutto di una pensione di inabilità per legge impignorabile. In secondo luogo i restanti 950 euro non possono essere toccati perché rappresentano il minimo vitale, quello sotto il quale non si possono pignorare le pensioni». La vicenda risale allo scorso dicembre quando il 70enne, molto attivo nei progetti di volontariato al carcere di Fuorni e l’Humanitas, si reca all’ufficio postale per ritirare la tredicesima ma si vede respingere la domanda. La sua pensione, nonostante sia regolarmente erogata dall’Inps, non può essere ritirata perché congelata a causa dell’azione di pignoramento instaurata dopo il procedimento penale. L’uomo si rivolge all’avvocato Piccininno, subentrato in questa fase della vicenda, che cerca subito di sbloccare la situazione instaurando un procedimento di opposizione davanti al tribunale vallese.

Nel frattempo, in attesa della fissazione dell’udienza, la situazione non cambia e l’anziano non riesce a ritirare la pensione neppure i mesi successivi. «Sono ormai quattro mesi - afferma - che vivo solo grazie al supporto degli amici e grazie all’aiuto di mio figlio che vive al nord con la sua famiglia e fa quel che può. Senza pensione non riesco ad andare avanti perché non ho più nemmeno i soldi per fare la spesa e badare ai miei due cani. Nella mia vita ho sempre aiutato gli altri e ora sono costretto a dipendere da loro anche solo per mettere un piatto a tavola». Secondo gli ultimi dati in Italia sono 200mila gli anziani che hanno la rendita tagliata dai pignoramenti. Con un recente emendamento è stata però innalzata la soglia del minimo vitale per i pensionati morosi e soggetti a pignoramento.

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Da 702,42 euro, la soglia è salita a 1000 euro. In altre parole fino a mille euro il trattamento pensionistico è al riparo da qualsiasi forma di pignoramento. Così non è stato per il pensionato di Pollica.

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