Ospedale Ruggi di Salerno, arrivano due medici: «Ma solo incentivi economici consentiranno rinforzi veri»

I sanitari che hanno scelto Salerno sono gli unici reclutati con il bando di De Luca

Ruggi, arrivano due medici
Ruggi, arrivano due medici
di Monica Trotta
Lunedì 22 Gennaio 2024, 07:41 - Ultimo agg. 12:30
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Arriva un piccolo rinforzo al pronto soccorso dell'ospedale Ruggi. Andranno infatti a lavorare nell'azienda ospedaliera salernitana, i soli due medici che hanno risposto alla chiamata della Regione per riempire i vuoti che si riscontrano tra i camici bianchi nelle prime linee degli ospedali. Una piccola goccia nell'oceano visto che le carenze in organico restano importanti non solo per i numeri ridotti all'osso ormai da tanto tempo ma anche perché nessuno vuole andare a lavorare al pronto soccorso. Lo dimostra quello che è accaduto nei giorni scorsi quando la Regione dopo aver scorso tutte le graduatorie delle aziende sanitarie campane per recuperare personale e aver convocato 221 medici idonei, ha visto presentarsi appena quindici camici bianchi e di questi alla fine hanno accettato il lavoro soltanto in due, optando appunto per il Ruggi. Il problema resta quindi in piedi ed è enorme non solo per l'utenza ma anche per i medici che resistono nella trincea di un pronto soccorso dove devono sobbarcarsi una mole di lavoro extra a causa delle assenze ormai croniche e nello stesso tempo fronteggiare un numero di malati sempre in crescita.

Dopo aver avuto la certezza che tra i medici inseriti nelle graduatorie attuali nessuno vuole andare al pronto soccorso, la Regione ha deciso di voltare pagina e dare un'accelerazione: farà partire un concorso unico regionale per i medici di emergenza con una sola Asl capofila. Ma perché tanta difficoltà a trovare medici disponibili? «È innanzitutto un fatto culturale, non abbiamo saputo far apprezzare il ruolo dei medici d'emergenza facendo passare, ad esempio, il concetto che il medico del 118 è semplicemente un trasportatore - commenta Giovanni D'Angelo, presidente dell'Ordine dei medici - Bisognerebbe, quindi, innanzitutto restituire dignità ad una figura che ha una funzione fondamentale ed un compito gravosissimo, cioè quello di inquadrare il paziente e fare la prima diagnosi.

Ci vuole, quindi, il medico più bravo non quello più giovane. Come fare allora a reclutare medici per i pronto soccorso? Gli incentivi economici hanno un ruolo decisivo».

Anche i pronto soccorso degli ospedali afferenti alla Asl sono in affanno per il personale ridotto all'osso. «Per la sola sopravvivenza si avrebbe bisogno di 35-40 medici - spiega Fernando Chiumiento, direttore del dipartimento di emergenza della Asl - I più sguarniti sono gli ospedali di Nocera, Eboli, Vallo e Sarno. L'unico che sta meglio è il presidio di Sapri dove sono arrivati sei medici da Lagonegro. È da poco scaduto un bando per l'attivazione del pronto soccorso di Scafati, ed anche in questo caso abbiamo riscontrato numeri risicatissimi: su sei posti abbiamo ricevuto solo una decina di domande, vedremo alla fine quanti andranno avanti fino alla fine della selezione. Se i medici non ci sono il pronto soccorso ovviamente non potrà partire». 

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Come superare allora l'empasse attuale e potenziare da subito i pronto soccorso? Il Governo propone uno scudo penale per i medici in prima linea, che limita la punibilità ai soli casi di colpa grave come accaduto durante la pandemia. Lo scudo penale è stato inserito nel Decreto Milleproroghe ancora in discussione alle Camere. «Non credo che sia uno strumento utile ad incentivare i medici - prosegue Chiumiento - Il novanta per cento delle cause penali che riguardano medici finisce in un nulla di fatto, maggiori sono invece i contenziosi civili. Chi lavora nell'area dell'emergenza fa un lavoro molto stressante e per di più non ha altri sbocchi professionali, non può lavorare nel privato ad esempio. Bisognerebbe allora rendere questo lavoro più appetibile almeno con incentivi economici».

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