Salerno, Sos dai rioni collinari: «Ci troviamo i ladri in casa»

Il comitato: continui tentativi di intrusione li segnaliamo nel gruppo ma così non basta

Un'auto sospetta
Un'auto sospetta
di ​Brigida Vicinanza
Domenica 28 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 15:21
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I residenti dei rioni collinari adesso dicono di essere «esasperati». L’ennesimo tentativo di furto in abitazione, venerdì sera, ha fatto scattare la rabbia di chi in zona Panoramica, casa Manzo, Brignano e rione Petrosino vive con la paura che da un momento all’altro possano entrare ladri in casa e violare letteralmente spazi protetti, anche in presenza degli inquilini, per rubare e – nei casi peggiori – far del male ad anziani soli. Il gruppo whatsapp messo in piedi proprio dal comitato di quartiere, guidato da Massimo Ronca, ha funzionato nuovamente e ha collaborato anche la sera di venerdì con le forze dell’ordine che hanno tratto in arresto quasi in flagranza di reato tre stranieri che stavano tentando di entrare in alcuni appartamenti dopo aver messo a segno – probabilmente – altri furti. Sono stati infatti trovati in possesso di monili d’oro e altri oggetti preziosi e fermati nei pressi del rione Petrosino dalla polizia allertata dai residenti che di ronde sono oramai esperti. Gli stessi residenti che adesso però cercano un confronto con questore e prefetto e richiedono l’installazione di un sistema di videosorveglianza che «serve come l’acqua nel deserto».

«Siamo esasperati a causa dei continui tentativi d’intrusione di loschi individui che, ogni giorno, tentano di mettere a segno colpi e furti nelle case e negli appartamenti. Proprio venerdì sera l’ennesimo tentativo – spiega il presidente dell’associazione di residenti della zona, Massimo Ronca - sventato grazie al comitato che tramite il gruppo emergenza (con più di 500 membri), ha notato che qualcosa stava succedendo in via Caterina Galzigna. Alcuni cittadini avevano notato un’auto sospetta, che sostava nei pressi di un’abitazione, con tre uomini – spiega – uno di loro tentava di forzare un cancello per entrare». Secondo i residenti oramai “esperti” di movimenti e modalità, i tre ladri utilizzavano l’auto come scudo per non destare sospetti ma il gruppo di emergenza è stato prontamente allertato e proprio il presidente Ronca e alcuni membri del comitato si sono recati sul posto come supporto, ovviamente dopo aver allertato tutti compresa la polizia accorsa sul posto. «I tentativi d’intrusione sono tanti, altrettanti quelli sventati, il gruppo dà sostegno a tutti ma adesso non basta più. Abbiamo bisogno di telecamere che possano individuare le targhe segnalate per evitare i continui tentativi di effrazione all’interno delle case e spesso anche di mettere a segno i colpi. Qualche mese fa, dopo un sopralluogo del comitato di quartiere in zona, su segnalazione di alcuni residenti – ha evidenziato Ronca - abbiamo riscontrato nastro adesivo su fotocellule dei cancelli dei parchi residenziali, al fine di mantenere aperti i cancelli ed entrare indisturbati per rubare autovetture in sosta o entrare all’interno degli appartamenti e rubare. Ovviamente il gruppo emergenza ha informato i residenti del pericolo. Ogni giorno, oltre allo stress della vita quotidiana, dobbiamo sobbarcarci i controlli continui, al fine di non abbassare la guardia ed è proprio quando si smette di segnalare, che vengono messi a segno i colpi».

Non manca il supporto degli uomini in divisa ma sembra essere ancora troppo poco, perché c’è da garantire comunque la sicurezza in tutta la città, con forze in campo che sembrano essere ridotte all’osso ma i residenti non si arrendono e chiederanno un incontro d’urgenza al neoprefetto Esposito: «Le ronde per legge non possono essere fatte – ha concluso il presidente - le forze dell’ordine sono sempre collaborative con i residenti, purtroppo però non bastano e proprio per questo sto preparando la raccolta firme e un’istanza per incontrare il prefetto: bisogna trovare soluzioni e modalità di collaborazione con i residenti, che attendono risposte da tempo. Inoltre, vorremmo la presenza di autorità come segno di vicinanza, questo fenomeno ha preso una brutta piega».

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Poi l’appello: «Dateci supporto e speranza, oltre a mettere un punto fermo a questi episodi, prima che qualcuno diventi attore di una possibile tragedia».

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