La data è storica, il luogo di più: 15 maggio 1860, Calatafimi, prima battaglia avvenuta durante la spedizione dei Mille, uno degli episodi cruciali del Risorgimento italiano. «Certo, certo, avete ragione: ma qua sapete non leggono non fanno caso ai cartelli stradali sbagliati». All'ora della spesa, una signora scruta, invece, da cima a fondo lo scontrino del supermercato: «Cinquanta euro e che cosa sto portando a casa?».
Conta la sostanza, la storia si fa a tavola - a pranzo e cena, d'altra parte, si chiudono le migliori trattative attraverso le quali i potenti reggono le sorti del mondo e fanno la storia - ma a Salerno, all'ora della spesa e in tutte le altre ore del giorno e della notte, proprio nessuno aveva fatto caso ad un errore di toponomastica. Il cartello, all'angolo della strada, indica una salitina. Stemma civico, poi il nome: "via CalatafiNi". Siamo a Mariconda, a pochi passi dall'ex pastificio Amato. La consonante persa in battaglia stravolge il nome del luogo dove garibaldini e volontari siciliani si scontrarono con militari dell'esercito delle Due Sicilie.
Se scherzare potesse servire a pagare di meno al supermercato, le battute che si sprecano tra residenti aiuterebbero a riempire gratis la dispensa di casa: «Magari avranno pensato di fare Calata Fini, come Calata San Vito».
Pure in questo lembo di strada che convenzionalmente è Mariconda e che per giurisdizione parrocchiale afferisce a Mercatello tant'è che sorge a pochi passi dalla chiesa vecchia di Santa Maria a Mare, non è vero, non è giusto e non è corretto pensare che qualcuno non legga o che - peggio ancora - non sappia farlo. Anzi, i residenti leggono eccome. È sufficiente attraversare la strada per intero, fare sosta davanti all'edicola votiva di San Pio da Pietrelcina e notare che proprio gli abitanti, a proprie spese, hanno provveduto a scrivere l'indirizzo e il numero civico ed a riscrivere correttamente la storia. Portoncino, maiolica sul lato destro e bellissima scritta artigianale: "via CalatafiMi, 2". Questa bizzarra storia di pigrizia e disattenzione va avanti da parecchio tempo. Tant'è che i portalettere procedono di default.
Fanno fede nome, cognome e indirizzo scritti sulla posta ordinaria, sulle raccomandate e sui pacchi: se correttamente è scritto via Calatafimi, il portalettere sa che deve recarsi a Mariconda, percorrere una stradina, fare il segno della croce davanti all'edicola votiva di San Pio e consegnare, perché quella è la strada giusta e siamo in zona garibaldina. Infatti le strade confinanti si chiamano via Marsala e via Quarto. Il cartello stradale disorienta? Questa è un'altra storia.