La battaglia per la salvaguardia della salubrità dell'aria in città resta ancora in salita e passa per l'adeguamento dei veicoli alle direttive europee sulle emissioni. L'insidia principale è il livello di anzianità del parco automobilistico circolante nel capoluogo e nel resto della provincia. Sebbene nel corso del 2022 l'indice di concentrazione nell'aria delle particelle da smog di Pm10 sia stato super contenuto rispetto agli anni precedenti (solo 6 giornate di picco di smog sui 35 consentiti per legge, secondo i bollettini Arpac), resta il fatto che in città il parco auto risulta essere ancora troppo datato.
Secondo i risultati del Sedicesimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane, Salerno si colloca al 45esimo posto nella speciale classifica nazionale che annovera 50 città italiane.
A Salerno sono 76.586 le auto in circolazione, di queste ben 10.883 sono Euro 0, veicoli molto vecchi e inquinanti a benzina senza catalizzatore e quelli «non ecodiesel»: si tratta per lo più di mezzi immatricolati prima del 31 dicembre 1992, data dopo la quale è diventata obbligatoria l'omologazione alla classe Euro 1. Salerno è la terza città italiana col più alto impatto sulla circolazione di veicoli Euro 0. Le auto Euro 1 sono 2.266, quelle Euro 2 ben 7.225, e ancora le auto Euro 3 sono 10.782, per finire le Euro 4 sono 22.027. Incrociando i dati Aci-Euromobility, emerge che le auto in regola e a norma europea siano le 12.024 Euro 5 e le 11.229 delle Euro 6. Numeri negativi che fotografano impietosamente un dato: a fronte di 76.586 auto attualmente in circolazione, solo 23.253 risultano essere in regola. Quindi: a Salerno due auto su tre rappresentano un serio rischio per l'aria. Sono 16.645 le auto di età compresa tra i 20 anni e i 40 anni, è il dato più negativo in assoluto. Ma non basta. Ben 30.693 automobili in città hanno in media tra i 10 e i 20 anni. La minoranza delle auto, cioè 14.411, ha età compresa tra uno e cinque anni. Senza un ringiovanimento del parco mezzi privato con incentivi per l'acquisto di auto più giovani e adeguate agli standard europei, ordinanze, multe e stop orari serviranno a poco e l'aria non potrà beneficiarne, con gli inevitabili rischi per la salute della collettività.