Salerno, pronto soccorso sguarniti: arrivano i medici a gettone

Contratti a partita Iva con impegno di lavoro fino a un massimo di 38 ore settimanali

Arrivano i medici a gettone
Arrivano i medici a gettone
di Nico Casale e Sabino Russo
Martedì 13 Dicembre 2022, 12:00
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Via libera alla manifestazione d'interesse per 32 medici a gettone da destinare ai pronto soccorso salernitani. L'Asl ha pubblicato l'avviso per il reclutamento, fino al 30 giugno, di specialisti in medicina d'accettazione e d'urgenza e/o in possesso dell'attestato di abilitazione all'emergenza territoriale (118), per 38 ore settimanali e un compenso omnicomprensivo di 60 euro all'ora. Il provvedimento giunge dopo il bando di concorso per 12 medici dell'8 novembre 2021, dal quale sono stati immessi in servizio solo quattro camici bianchi presenti nella graduatoria (due dei quali già in forza all'Asl), e dopo che nel secondo e trimestre del 2022 sono andati deserti diversi avvisi di incarichi di specialistica ambulatoriale per le esigenze dei vari reparti di medicina e chirurgia d'accettazione e urgenza dei vari presidi ospedalieri della provincia. Al momento, come è ben noto, l'Asl di Salerno, così come il Ruggi e tutte le altre aziende sanitarie della Regione, soffrono una grave carenza di medici nei pronto soccorso, stimata in un fabbisogno minimo essenziale di circa 32 unità di personale, a cui vanno aggiunte tutte le altre figure mediche che supportano i pronto soccorso. Per questo motivo, si è deciso di procedere al reclutamento d'urgenza di specialisti a gettone, per le ore necessarie alla copertura temporanea delle carenze attuali e/o alle carenze che possano verificarsi, in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali. Nello specifico, 6 medici saranno destinati al pronto soccorso di Nocera Inferiore; 2 a Vallo della Lucania; 8 a Sarno; 3 a Polla; 1 a Eboli; 3 a Oliveto Citra; 4 a Sapri e 5 a Battipaglia. La tipologia contrattuale è a partita Iva, con impegno di lavoro sino a un massimo di 38 ore settimanali e con una remunerazione pari a 60 euro l'ora. 

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Salerno, Giovanni D'Angelo, è tornato ieri a parlare delle carenze di personale medico nei pronto soccorso.

Per D'Angelo, «bisogna capire che la domanda che deve arrivare negli ospedali deve essere qualificata, che ha tutti i caratteri di poter accedere a un pronto soccorso che cura le patologie più gravi, ma non quelle che possono essere curate al di fuori. Accanto a questa realtà, esiste un altro bisogno, cioè sviluppare un territorio che sia luogo di cura delle forme più leggere di patologie. Quindi, contemporaneamente, decomprimere e qualificare ancor meglio gli ospedali e attrezzare la possibilità di un intervento di primo livello che, proprio per questa necessità, diventerebbe più qualificato». 

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La riflessione di D'Angelo è giunta durante il convegno che l'Ordine dei medici ha voluto dedicare, ieri, a Domenico Cotugno, considerato uno dei padri della medicina moderna. Nacque a Ruvo di Puglia da una famiglia modesta, per poi trasferirsi a Napoli per formarsi tra non pochi sacrifici. Volle, però, laurearsi e addottorarsi a Salerno presso l'Almo Collegio Medico. Diventò uno dei più illustri clinici europei, tanto che a Napoli si diceva che «nessuno poteva morire senza il suo permesso». A duecento anni dalla morte, l'Ordine ha promosso la giornata di studio Domenico Cotugno. Dallo Studium Salernitano all'ospedale Gli Incurabili' di Napoli, organizzata in collaborazione con il Comune di Salerno, il Centro studi Eutòpia e il Museo delle Arti sanitarie di Napoli. «Una giornata che vorrei considerare storica - sottolinea D'Angelo - Cotugno ha dimostrato, in qualche modo, che nella propria epoca, che precedeva il decreto di chiusura di Gioacchino Murat, la Scuola Medica Salernitana aveva una sua attrattività. Cotugno viene a laurearsi a Salerno». Dunque, «fino al 1812 la Scuola di Salerno pulsava, ma la facoltà ha continuato a funzionare anche fino al 1860 per alcune attività». La giornata di studi è stata ideata dalla commissione Storia della Medicina dell'Ordine di Salerno, presieduta da Enrico Indelli, il quale osserva che con la giornata di studi su Cotugno «ci appropriamo di un'eredità, non soltanto morale e storica, ma di una metodologia scientifica e clinica che è molto attuale. Volle laurearsi a Salerno addottorarsi presso l'Almo Collegio Medico, all'epoca Salerno era la scuola medica più importante conosciuta al mondo. Questo dà un significato fondamentale che ci proietta in un futuro, raccogliendo l'eredità del passato». Tre sessioni di lavori, ieri all'Ordine, con varie relazioni tra cui quella del direttore del Museo di Storia della Medicina e delle Arti Sanitarie di Napoli, Gennaro Rispoli, che rimarca: «Siamo qui per ricordare questo legame attraverso una figura che è il nostro capostipite della Scuola Medica Napoletana, che però si laureò a Salerno». 

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