“Un’ora a Teatro”, Erri De Luca
in scena sul Pianoro di Ciolandrea

“Un’ora a Teatro”, Erri De Luca in scena sul Pianoro di Ciolandrea
Mercoledì 24 Agosto 2022, 15:00
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Dopo il concerto dello scorso anno di Ludovico Einaudi e quello recente di Frankie Hi NRG con AlJazeera e Giorgio Li Calzi arriva sul famoso Pianoro di Ciolandrea, incantevole terrazza naturale in Cilento, Erri De Luca in uno spettacolo unico e irripetibile con l'attrice Sabrina Knaflitz. L'inedita coppia si esibirà, per la prima volta in Campania, sabato 3 Settembre portando in scena lo spettacolo Un’ora a Teatro. Lo spettacolo teatrale è un racconto a due voci durante il quale si narrano le imprese di un fiore, le stranezze di un albero piantato in un giardino, che non lascia cadere i suoi frutti, l’avventura di due famosi gas della chimica, il punto di vista di un antico abitante di foreste. C’è una notizia circa l’uguaglianza e un consiglio in caso di valanga. In mezzo irrompe una scrittrice americana del 1900 che frantuma il rapporto tra i sessi sprizzando scintille. Il finale è napoletano. "Un'Ora a Teatro" avrà una cornice perfetta perché immerso in uno dei luoghi più belli della Campania dal quale si può ammirare uno dei tramonti più "mozzafiato" d’Italia. 

«Noi gente di teatro dopo lo spettacolo andavamo tutti a cena. Prima del covid si faceva così. Qualche anno fa, in una di queste occasioni, dopo aver recitato un “Riccardo III” diretto da Alessandro Gassmann , ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Erri De Luca che era venuto ad assistere allo spettacolo. Da allora è nata un’amicizia. -dichiara Sabrina Knaflitz- In tempi recenti ci siamo rivisti ed Erri mi ha chiesto che cosa stessi facendo. Gli ho parlato dei miei progetti, ma anche della frustrazione di noi attori di teatro dopo che il Covid ha bloccato un po’ tutto. Lui mi ha ascoltato e poi mi ha detto: “Guarda, ho scritto una cosa per noi due”. È davvero un grande onore partecipare a un progetto di un grande scrittore e di una grande persona come lui. Non potevo che rispondere di sì. Durante lo spettacolo - continua la Knaflitz - ci siamo io, lui, un leggio, due sedie e un tavolino. Niente musica. A riempire la scena solo parole e pensieri. Pensieri alti su cui riflettere e con cui confrontarsi tutti assieme. E a vedere la reazione al debutto, posso assicurare che Erri con i suoi scritti riesce a creare un’empatia davvero speciale con il pubblico. D’altronde, i suoi pensieri, lucidi e profondi, sono come frecce. Ti catturano. Tutti noi, ma soprattutto i giovani, abbiamo bisogno di una coscienza, di ideologie, di pensieri precisi anche su temi importanti come quelli che lui riesce ad esprimere con la sua penna così fina»

«In un momento così difficile per il teatro, -aggiunge- la libertà che abbiamo io e lui di recitare rappresenta un’opportunità impagabile, oltre che imperdibile. Naturalmente c’è molto delle passioni di Erri - conclude l'attrice - si parla di natura, di fiori, di montagna, di come ci si salva dalle valanghe, di animali nella foresta, di gas nella chimica, di poesia napoletana, di immigrati. Ma in scena, e lo dico con orgoglio, c’è anche tanto spazio per le donne. Donne importanti, intelligenti, indipendenti, che hanno lasciato un segno. Descritte in maniera alta. Donne fonte di ispirazione e, lo dico dal mio punto di vista, di cui andare orgogliosamente fiere. Come la poetessa keniota Shailja Patel o come Dorothy Parker, un’intellettuale e attivista americana che ha attraversato controcorrente il Novecento, di cui parlo in un monologo in cui una donna aspetta una telefonata che non arriverà mai» conclude. 

 

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