Follia tra ultras avellinesi e paganesi: «È stato un agguato»

Gli scontri tra supporter sul raccordo autostradale ricostruiti nei messaggi delle persone presenti: «Si sono affiancati e hanno cacciato le mazze». A rischio processo 20 indagati raggiunti da Daspo

I disordini in autostrada
I disordini in autostrada
di Nicola Sorrentino
Venerdì 18 Agosto 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19 Agosto, 07:40
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«Mentre stavamo tranquilli si affianca una macchina e ci inizia a fissare. Capiscono che siamo paganesi, abbassano il finestrino e cacciano le mazze. Nel frattempo ci raggiunge un’altra macchina dell’Avellino: si mettono due davanti a chiudere le corsie e una dietro. La fortuna è che non si sono fermati perché se si fermavano cevn struppiat (rovinati, ndr)». Sono alcuni dei messaggi acquisiti dalla Procura di Avellino, che da meno di un mese ha concluso l’inchiesta sugli scontri del 24 ottobre 2021, sul raccordo autostradale Avellino-Salerno, tra gli ultras di Paganese e Avellino. Venti gli indagati, che rischiano il processo per accuse che vanno dalla tentata violenza privata alla rissa, lesioni e blocco stradale, aggravati dall’aver agito in occasione di manifestazione sportiva. L’acquisizione dei telefoni che avvenne da parte della Digos, nelle ore successive ai fatti, ha cristallizzato quanto accaduto quel giorno. 

Come si evince dal racconto di un tifoso di Pagani alla propria ragazza: «Siamo stati accerchiati da tre macchine. Ci hanno fatto l’agguato, erano convinti che stavamo da soli». Gli scontri avvennero al termine della partita, con il blocco della circolazione in autostrada. Alcuni tifosi irpini avrebbero affiancato un’auto con a bordo tifosi provenienti da Pagani, cominciando a picchiare il veicolo con i bastoni. Successivamente, i tifosi azzurrostellati - secondo gli inquirenti - fermarono alcuni veicoli, bloccando ulteriormente il traffico - all’altezza di Montoro - per poi procedere a piedi e aggirandosi tra le auto, alla ricerca di supporter avversari scatenando il panico. I violenti avrebbero usato anche bottiglie, aste e armi

I messaggi acquisiti raccontano anche i momenti dopo gli scontri: «Ti sei picchiato anche tu alla partita? Non c’ero, eravamo andati già via noi. Ma di chi è quella macchina tutta rotta? Loro, hanno aggredito loro, 3 macchine loro hanno aggredito una macchina di bravi ragazzi». Oltre ai messaggi, le Digos di Salerno e Avellino estrapolarono anche diverse foto per l’identificazione degli indagati e oggetti che quel giorno alcuni di loro avevano in auto. La preoccupazione di alcuni tifosi sarà lampante anche una volta tornati a casa, con la diffusione delle prime notizie: «Ma amma parlà co l’avvocato? Siamo parte lesa. Ci chiameranno in Questura per sapere cosa è successo. Ma a voi vi hanno identificato?» A conferma degli scontri un ulteriore messaggio, inviato da un tifoso ad un parente, estraneo ai tafferugli: «Era una trappola. Zio stavamo sull’autostrada e ci hanno accerchiati 3 pulmini avanti e 2 dietro. Ho scavalcato meg anaquat ndo fium e me ne sono andato in mezzo Torchiati». Nell’indagine anche alcuni video finiti anche in rete. I 20 che ora rischiano il processo furono sottoposti, giorni dopo, ad una serie di Daspo.

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