Torrione, banconisti in rivolta:
«Sicurezza zero e pochi controlli»

Torrione, banconisti in rivolta: «Sicurezza zero e pochi controlli»
di Diletta Turco
Martedì 30 Giugno 2020, 06:00 - Ultimo agg. 10:04
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Un’area poco sicura, con un unico varco di ingresso che, in caso di malori o necessità di ambulanze, non sarebbe sufficiente. Di qui il clima di tensione che, da qualche giorno a questa parte, sta interessando l’area mercatale di via Robertelli a Torrione. Una tensione ieri sfociata in un vero e proprio malcontento diffuso tra i banconisti del mercato, che lamentano una gestione poco sicura degli accessi dell’area. «Nelle varie riunioni avute prima che si aprissero i mercati - puntualizza la nota dell’Anva Confesercenti, a firma del presidente dell’associazione, Ciro Pietrofesa - ho rappresentato la problematica inerente le linee guida per l’emergenza Covid-19, in particolare anche dei cancelli aperti nel mercato di Torrione, che devono essere due, uno lato bar ed uno lato supermercato, così come predisposto dal piano di sicurezza redatto dal Comune. Ad oggi, con ordinanza regionale numero 49 viene tolto l’obbligo dei guanti all’ingresso ma è previsto il controllo dei varchi di accesso. La nostra Associazione fin dal primo momento ha fatto richiesta di apertura di altri due cancelli, da vigilare a spese degli operatori, insieme ai 2 cancelli già aperti. Per un certo periodo abbiamo vigilato solo 3 dei 4 cancelli aperti, uno veniva controllato dai vigili urbani, poi sono iniziati i problemi, specie nel settore non alimentare, su quale cancello aprire e quale tenere chiuso. Ogni volta abbiamo raggiunto il massimo accordo, ma tra i non alimentari c’è stato sempre il furbo che ha trovato un pretesto per non pagare l’euro a sostegno del contributo per i guardiani». Questo perché solo un varco è controllato costantemente dai vigili, mentre gli altri sarebbero stati responsabilità dei mercatali. Ed è da qui che sono iniziate le tensioni. «Abbiamo iniziato con il fatto che i guardiani guadagnano più degli operatori - spiega Pietrofesa - poi eravamo noi come Associazione a volere questa situazione perché avevamo costituito un nuovo lavoro per alcune persone, poi si pretendeva l’apertura dei cancelli alle 6 di mattina anche se l’ordinanza comunale prevede l’apertura per le 6.30. Per evitare di essere travolti in problemi che a noi non interessano abbiamo deciso di comunicare all’Amministrazione la nostra indisponibilità a vigilare i cancelli con tutte le conseguenze del caso, già sabato pomeriggio a seguito di una polemica nata internamente». 

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