Nocera Inferiore, truffe ai danni dell’Inps: in 53 finiscono a giudizio

Per l’accusa furono erogate somme non dovute ad aziende e persone per prestazioni assistenziali e previdenziali

Il tribunale di Nocera Inferiore
Il tribunale di Nocera Inferiore
di Nicola Sorrentino
Giovedì 11 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 08:19
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Sono 53 le posizioni - tra aziende e persone fisiche - per le quali è stato disposto il processo dal gup del tribunale di Nocera Inferiore, al termine dell’udienza preliminare, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Sullo sfondo c’è la maxi indagine condotta dalla procura, tra il 2016 e il 2018, in merito ad una serie di presunti raggiri consumati a danno di Inps e Agenzia delle Entrate.

Contestualmente, il giudice ha disposto il non luogo a procedere per altre 29 posizioni, riqualificando il reato in indebita percezione di erogazioni pubbliche. Visto che le somme indebitamente percepite non superano la soglia dei 4000 euro, è prevista una sanzione di natura amministrativa a seconda del danno. Il processo per gli altri comincerà a luglio. 

L’indagine fu condotta dal sostituto procuratore Roberto Lenza e dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria. Il lavoro investigativo, che toccò più province, verteva sull’erogazione - non dovuta secondo le accuse - di una serie di somme relative a prestazioni assistenziali e previdenziali, anticipate da aziende sotto forma di assegni al nucleo familiare, malattia, maternità e bonus Irpef pari a 80 euro.

Due professionisti - uno di questi patteggiò in fase preliminare - avrebbero indicato nei modelli F24, relativi ai lavoratori di aziende da loro assistite, delle somme «apparentemente anticipate» ai lavoratori stessi, che in realtà non erano state mai corrisposte. Così, da creare un credito nei confronti di Inps e Agenzia delle Entrate, a cui avrebbero chiesto di devolvere le somme, «apparentemente spettanti» alle aziende.

Molte delle accuse di truffa sono in concorso, in gran parte per i legali rappresentanti delle ditte coinvolte. 

Gli inquirenti, insieme agli ispettori dell’Inps, quantificarono un danno di circa 2 milioni di euro. I carabinieri avrebbero inoltre scoperto, in sinergia con il personale Inps il cui lavoro diede il via all’inchiesta, che il fenomeno delle compensazioni fittizie, derivanti da fatture emesse per prestazioni inesistenti, si spostava verso quello delle compensazioni derivanti da importi conguagliati da arretrati per assegni al nucleo familiare, malattia, maternità, etc. Inoltre, gli imputati avrebbero sfruttato una falla dentro il sistema di controllo dell’Inps e del Sispi, la Società Italiana di Servizi per la Previdenza Integrativa. Sempre dal lavoro d’indagine fu contestato anche un presunto raggiro su corsi di aggiornamento e formazione per la sicurezza sul lavoro, destinati ai lavoratori. Il denaro, che pure serviva a svolgere quei corsi, secondo la procura, non sarebbe stato devoluto per quelle finalità. Le accuse finiranno ora al vaglio del collegio del tribunale di Nocera Inferiore, per la metà di luglio, per accertare eventuali responsabilità di natura penale.

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