Il compleanno di Ania, sente un aereo
e chiede: «Ora ci bombardano?»

Il compleanno di Ania, sente un aereo e chiede: «Ora ci bombardano?»
di Barbara Cangiano
Mercoledì 23 Marzo 2022, 08:36 - Ultimo agg. 14:35
4 Minuti di Lettura

Quando è arrivata in Italia Ania guardava preoccupata il cielo ogni volta che lo attraversava un aereo. «Ci bombardano?», chiedeva. Oggi trotterella di stanza in stanza e sorride, chiamando tutti miao miao. «Non appena ci siamo incontrati, per rompere il ghiaccio, le abbiamo fatto vedere dei video di animali e le è rimasto impresso il verso del gatto», spiega Rossano Daniele Braca che la ospita con la mamma Maria nella casa di accoglienza Rebirth, insieme ad altre donne ed altri bambini che scappano da un orrore che fa male uguale, quello della violenza domestica. Di fatto, sono tutti profughi e ognuno prova a ricostruirsi una vita lontano dalla ferocia delle persecuzioni, con l'unica ma grande consolazione di sapere di essere al sicuro.

Per Ania quello di ieri è stato un giorno speciale. Perché ha spento cinque candeline e perché da quando è nata è abituata ad entrare e uscire dagli ospedali. Ha la spina bifida. E forse, il regalo più bello, per una volta, è stata proprio la sua patologia che ha spinto i genitori a decidere di lasciare l'Ucraina e che le ha consentito di averli entrambi al suo fianco. «Non volevano assolutamente abbandonare Ivano-Frankivs'k - racconta zia Cristina che è in Italia da sette anni per lavorare come colf - Sono molto legati alla nostra terra ed erano determinati a resistere. Nonostante le mie pressioni dall'inizio del conflitto, si sono messi in viaggio in auto solo dopo alcuni giorni. E solo ed esclusivamente perché hanno capito che, al di là dei rischi legati alla guerra, non ci sarebbe stata più la possibilità di ricevere un'assistenza sanitaria per la bambina». Le ultime ore, prima di fare le valigie e di varcare il confine, sono state pesanti. «Le sirene suonavano a ripetizione - dicono Maria e il marito Michele - Eravamo costretti a scappare nei rifugi nel cuore della notte».

Con Ania disabile, che a cinque anni ha dovuto capire cos'è la guerra. «Come si spiega tutto questo a un bambino? Dicendogli la verità - ammette Michele - All'inizio mia figlia piangeva in continuazione. Quando le ho fatto capire che eravamo in pericolo, ha iniziato ad alzarsi dal letto da sola e a dirci: forza, scappiamo, altrimenti i russi ci uccidono».

LEGGI ANCHE Ucraina, la scuola dei giovani profughi è sul telefonino 

Michele ha gli occhi bassi. Lo sa che Ania ha dentro le ferite di due battaglie, nonostante oggi sia la piccola mascotte di Rebirth e tutti, grandi e piccoli, facciano di tutto per farla sentire a casa. Il dolore lo conoscono bene e tentano di lasciarlo fuori da quella porta senza targa che serve a garantire anonimato e dunque protezione. Il salone è sommerso di palloncini colorati, di vassoi di dolci e torte. Mentre lo stereo intona Happy birthday to you, spunta un gonfiabile rosa e qualche pacco regalo. «Siamo commossi dalla generosità dei salernitani, siamo a posto, non abbiamo bisogno di niente. L'unico nostro sogno sarebbe quello di poter vivere tutti insieme, in una stessa casa», racconta Maria. Suo marito e sua madre, infatti, sono stati accolti in un altro appartamento, anche perché, specifica Braca, «data la tipologia della nostra residenza non era possibile fare diversamente». Ci si arrangia come si può, con una rete sempre più compatta. «È stato un volontario, Lambros Andreu, a segnalarci il caso di questa famiglia. Rebirth non è attrezzata per l'assistenza sanitaria, ma non essendoci altre soluzioni ci siamo comunque messi immediatamente a disposizione - continua - Siamo in contatto con la dottoressa Graziella Corbo del Ruggi che si sta occupando della bambina e abbiamo intercettato una dottoressa di Lancusi che sta traducendo le sue cartelle cliniche».

Video

Intanto da oggi sarà operativo presso la sede della Caritas di via Bastioni uno sportello farmaceutico che dalle 9.30 alle 12.30 distribuirà medicine, eccetto psicofarmaci, mentre il gruppo facebook Spesa solidale Salerno ha lanciato l'iniziativa I colori sospesi. In sei cartolerie e librerie (Cart Attack di Torrione, Pegasus di Pastena, La Tecnica, Li Bovi e Imagine's Book di corso Garibaldi, Cartapiu di Mercatello) sarà possibile acquistare materiale scolastico. E venerdì alle 20, in piazza Sant'Agostino monsignor Andrea Bellandi presiederà la recita del Rosario e la preghiera di consacrazione per la pace.

© RIPRODUZIONE RISERVATA