Unisa, l'inglese si studia nel metaverso: nasce il Learning Verse

L'innovazione lanciata dal Centro Linguistico di ateneo in collaborazione con il Dipartimento di Informatica

Iniziativa Unisa
Iniziativa Unisa
di Barbara Landi
Martedì 13 Giugno 2023, 16:33
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Tutti a scuola di inglese, ma nel metaverso, con studenti e docenti che diventano avatar.L’innovazione è stata lanciata dall’università di Salerno con l’ideazione di una realtà aumentata virtuale che consente una nuova esperienza di studio immersiva per i giovani. Il Centro Linguistico di Ateneo CLA, in collaborazione con il dipartimento di Informatica ha promosso il programma pilota “Learning Verse”, un sistema di realtà virtuale che favorisce una metodologia innovativa di apprendimento in piccoli gruppi. Una formazione immersiva che favorisce il potenziamento delle abilità linguistiche, attraverso cui gli studenti possono interagire e collaborare tra di loro, imparando a riconoscere gli oggetti.  

«L'innovazione si può sempre migliorare potenziare. È un salto generazionale – esordisce il rettore Vincenzo Loia -  Inserire nell’apprendimento delle lingue il paradigma del metaverso è una determinazione ed epocale. È un modo concreto, per l’università, di fare innovazione e ricerca, con una forte componente applicativa.

Questa iniziativa è un ulteriore potenziamento dell’offerta formativa del campus».

 

Gli studenti possono muoversi nel metaverso in forma di avatar attraverso i visori oculus Meta-Quest 2, acquisendo le competenze linguistiche in 9 scenari differenti per un’esperienza contestualizzata, attraverso cui è possibile spostarsi e svolgere attività. Gli avatar possono muoversi tra il ristorante, o ritrovarsi allo zoo, sedersi su una panchina, scontrarsi con un rinoceronte o uno struzzo, scrivere alla lavagna. O ancora premere i due controller touch ed essere catapultato in metropolitana, in hotel o in spazi della casa. O ancora ritrovarsi in un campo di girasoli o di grano in fattoria, tra allevamenti e ampie distese verdi, sperimentando la lingua inglese e imparando a riconoscere gli oggetti.

Alla “Meta Class” sperimentale hanno preso parte 14 iscritti tra i 14 e i 20 anni, per conseguire il livello A2 e B1 della lingue inglese, con visore in dotazione in comodato d’uso. 30 ore di lezione, anticipate da sessioni di training sia in presenza che su piattaforma per imparare ad orientarsi nel metaverso e un monitoraggio costante per verificare gli standard di avanzamento nell’apprendimento. Esperienza immersiva aperta anche a tutti i presenti, in occasione della presentazione del nuovo corso.

«È una sperimentazione sul campo per offrire un modo di interagire anche a distanza», sostiene la Professoressa Genny Tortora, Direttore del Cla e ordinario del Dipartimento di Informatica, in cui ha ricoperto diversi ruoli apicali, nominata nel 2015 dal MIUR tra i 7 esperti dell’accademia d’Italia membri del Comitato Nazionale Garanti della Ricerca (CNGR).           

«Spesso le piattaforme usate per la didattica nel periodo Covid non consentono un'interazione limitata. Il Learning Verse è molto più coinvolgente, con la possibilità di muoversi, di spostarsi, di apprendere – prosegue la Tortora – Nasce la MetaUniversità di Salerno. Questo primo esperimento è già in corso e mostra risultati positivi nella fase di training per i discenti.  Speriamo che questa piattaforma possa essere migliorata, creando nuovi ambienti e applicazione generalizzata a tutte le altre lingue. Il mio sogno è usare il metaverso per presentare il nostro campus, per il reclutamento all'ingresso e attrarre studenti soprattutto dall'estero, oltre che per offrire un servizio più ampio a tutto l'ateneo. Ringrazio gli studenti, il docente madrelingua Sacha Anthony Berardo per la scelta lungimirante di prendere parte alla sperimentazione del progetto. Non tutti i docenti si fanno spostare nel metaverso».

A comporre il team, anche le docenti Rita Francese e Giuliana Vitiello, esperta quest’ultima di interazione uomo-computer e di experience design in ambiente internet. A collaborare anche i giovani studenti del corso di laurea in informatica e laureati della magistrale: “Ragazzi molto motivati – insistono le prof Unisa - dal mettere in pratica le competenze sviluppate, contribuendo ad una nuova metodologia di studio, esplorando la propria creatività e le potenzialità della tecnologia che avanza”

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