Il grasso dell’addome o delle cosce per curare l’artrosi al ginocchio, rallentando l’usura della cartilagine e permettendo così di evitare o rinviare anche di anni l’impianto di protesi. Si chiama “Lipogems” ed è l’ultima frontiera della medicina rigenerativa che sfrutta l’efficacia delle cellule mesenchimali contenute nel tessuto adiposo. Una tecnica che vede leader a livello internazionale il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), diretto dal dottor Claudio Zorzi. Dal 2016 ad oggi sono stati sottoposti a questa metodica oltre 3mila pazienti: la più alta casistica europea per un trattamento ortopedico mininvasivo e ben tollerato, che richiede l’anestesia locale e determina risultati che durano nel tempo. «L’obiettivo che ci poniamo è garantire il più possibile l’autonomia delle persone che, oggi, a 65-70 anni fanno una vita ben diversa, dallo sport ai viaggi, di chi aveva la stessa età 30 anni fa», spiega Zorzi, tra i massimi specialisti di chirurgia del ginocchio, famoso per aver operato e curato tanti sportivi, come l’attuale stella dell’Hellas Verona, Mattia Zaccagni, nel 2018, per l’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro e oggi nel giro della Nazionale. «L’artrosi del ginocchio è legata all’usura della cartilagine che riveste le superfici articolari – spiega l’ortopedico – Man mano che la cartilagine si consuma, aumenta l’attrito tra le ossa sottostanti, con conseguenti danni articolari e stati dolorosi. Si tratta di una patologia meccanico-degenerativa che si aggrava con l’età che avanza, il peso eccessivo e alcune sollecitazioni meccaniche esasperate che derivano da attività lavorative o sport, come ad esempio la corsa o il calcio».
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I BENEFICI
«La tecnica Lipogems sfrutta l’efficacia delle cellule mesenchimali, contenute in una certa percentuale nel tessuto adiposo, nel riparare o proteggere la cartilagine – afferma Zorzi – I benefici sono avvertiti dal paziente già dopo due mesi dalla singola applicazione.
IL TRATTAMENTO
«L’infiltrazione delle cellule mesenchimali avviene direttamente nell’articolazione del ginocchio – precisa Zorzi – Il beneficio del trattamento è sia meccanico che biologico, dovuto all’effetto lubrificante del tessuto adiposo, mentre le cellule mesenchimali attivano una risposta biologica che ha effetto antinfiammatorio, antidolorifico e stimola la riparazione cellulare». E se una persona è un po’ esile? «Il problema esiste, eccome. Per esempio l’abbiamo incontrato con tanti maratoneti, sportivi che a 40-45 anni si ritrovano le ginocchia come il motore di un’auto che ha fatto milioni di chilometri e un corpo privo di tessuto adiposo in eccesso. Ma il 90% delle persone che si rivolgono a noi non sono sportivi, hanno 50-60 anni: per questi la tecnica “Lipogems” funziona», assicura Zorzi. Il trattamento dura circa 20 minuti in anestesia locale e avviene in sala operatoria, tramite una liposuzione di 50 grammi circa di grasso dall’addome o dalle cosce. Poi, attraverso un apposito strumento il grasso viene microframmentato e separato dal sangue e da altri componenti attivando così le cellule mesenchimali. Il prodotto finale viene infiltrato nell’articolazione durante la stessa seduta. E dopo qualche ora di osservazione il paziente viene dimesso. Intanto, la ricerca avanza e dall’artrosi al ginocchio si è già passati ad utilizzare questa metodica per patologie da usura di anca, caviglia e spalla. E si affina sempre di più la tecnica per ricavare dal grasso le cellule mesenchimali, la cui infiltrazione, associata alla chirurgia, velocizza la normale ripresa dell’attività dell’arto.
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