La salute del cuore e dei vasi va protetta anche dai colpi inferti dall’ansia e dalla depressione, che si confermano, insieme allo stress, importanti fattori di rischio.
A ribadirlo è uno studio che verrà presentato tra qualche giorno da un giovane ricercatore italiano, Giovanni Civieri, del Centro ricerche di Imaging Cardiovascolare del Massachusetts General Hospital e dell’Università di Harvard a Boston al congresso dell’American Heart Association, in programma a Philadelphia (Usa) dall’11 al 13 novembre.
Dalla ricerca emerge che l’ansia e la depressione possono accelerare la comparsa dei fattori di rischio tradizionali per infarto e ictus. In particolare, le persone con una maggior sensibilità allo stress scritta nei geni, sviluppano questi fattori di rischio ad un’età molto più precoce rispetto alla popolazione generale.
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