«Nonostante le “folli riaperture” del Primo Ministro Boris Johnson, per il quinto giorno consecutivo crollo dei contagi Covid in Gran Bretagna». A mettere l'accento sul dato che arriva da Oltremanica è Alberto Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e prorettore all'università Vita-Salute, che guarda all'andamento della curva nel Regno Unito, che sembrerebbe frenare (ieri i contagi da Sars-CoV-2 sono stati 29.173, erano sopra quota 54mila il 17 luglio), e lo commenta positivamente in un tweet, pur con un “ma”.
Contagi crollati, le accuse di Zangrillo
Per lo specialista questa «buona notizia» in Italia non è stata adeguatamente portata alla ribalta delle cronache: «Per conoscere la notizia dobbiamo leggere The Times.
Nonostante le "folli riaperture" del Primo Ministro Boris Johnson, per il quinto giorno consecutivo, crollo dei contagi #COVID19 in Gran Bretagna.
Per conoscere la notizia dobbiamo leggere @thetimes. Alla stampa italiana le buone notizie non interessano. pic.twitter.com/Bu7DLEOYCj— Alberto Zangrillo (@azangrillo) July 26, 2021
Nei giorni scorsi lo stesso Zangrillo aveva definito il virus «clinicamente morto», sollevando diverse polemiche. «Il mio compito di clinico è interpretare la realtà - aveva detto - . Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Oggi ripeterei esattamente la stessa cosa, perché nell'ultima settimana sono arrivati 11 contagiati di cui 8 rimandati a casa e 3 ricoverati per motivi non gravi». Il primario quindi, aveva parlato di un «virus clinicamente morto» almeno nei reparti.