«C’è la tendenza ancora troppo diffusa ad operare con il laser miopie di alto grado, per le quali sarebbe più indicato un diverso tipo di intervento. Se nei prossimi anni non riusciremo a cambiare questo atteggiamento i rischi per la vista di moltissimi pazienti continueranno ad essere enormi».
A lanciare un allarme su uno dei temi caldi trattati oggi a Pozzuoli dai maggiori esperti campani del settore il direttore del reparto di oculistica del Santa Maria delle Grazie Mario Sbordone. «Per le miopie di alto grado - dice lo specialista - è necessario operare impiantando dei particolari cristallini all’interno dell’occhio, in questo modo si evita di compromettere la vista del paziente».
Centrale anche il problema del glaucoma, vera e propria emergenza che costa al sistema sanitario campano centinaia di migliaia di euro ogni anno a causa di errate convinzioni di alcuni specialisti, ma anche diagnosi tardive. «Ancora oggi - spiega il primario - ci sono colleghi che ritengono opportuno evitare l’intervento chirurgico, senza considerare che le tecniche mini-invasive possono aiutate i pazienti affetti da glaucoma a preservare la vista senza dover sopportare gli effetti collaterali degli interventi tradizionali. Dunque, una chirurgia “light” molto efficace, che è sempre preferibile ad un uso prolungato di colliri».
Molte anche le diagnosi saltate a causa di una scarsa attenzione ai controlli da parte dei pazienti e, purtroppo, anche ai problemi causati dalla pandemia. «In questi mesi - prosegue lo specialista - osserviamo diverse forme ormai avanzate della malattia, legate alla scelta dei pazienti di evitare controlli per paura del contagio o, peggio ancora, all’impossibilità di effettuare visite o interventi nei momenti più caldi della pandemia». Proprio per evitare disagi e danni per i pazienti, il reparto diretto da Mario Sbordone ha sempre continuato l’attività operatoria per questa patologia.
«Mediamente al Santa Maria delle Grazie - dice - portiamo a termine 150 interventi l’anno solo per la cura del glaucoma. La nostra regione vanta un livello di cura delle patologie oculari eccellente, la sanità campana in questo senso è protagonista di un cambio di passo importante, anche grazie all’immissione in servizio di molti giovani medici. Ai cittadini bisogna far comprendere che, nei casi che non rispondono a una terapia con massimo due colliri, scegliere l’operazione è il modo migliore per preservare la vista; l’intervento è ormai estremamente affidabile e in Campania si possono avere ottime cure»