A Gragnano il Festival del panuozzo da domenica a martedì

Il Festival del panuozzo
Il Festival del panuozzo
di Antonino Siniscalchi
Giovedì 22 Giugno 2023, 21:26
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Pasta, vino e… panuozzo. Gragnano onora la sua recente scoperta enogastronomica, da domenica a martedì con 𝗶𝗹 𝗙𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗻𝘂𝗼𝘇𝘇𝗼. Appuntamento in via Quarantola, la kermesse caratterizzata da 11 forni tradizionali, uno gluten free, curata dall’amministrazione comunale, dall'Associazione Pizza Panuozzo e di Gragnano Enogastromica. Un evento per celebrare un prodotto che rappresenta Gragnano in tutta la sua magnificenza, una innovazione che racchiude le caratteristiche di pane e pizza, una felice intuizione, una creazione per necessità familiare di Giuseppe Mascolo, che nel 1983 realizzò i primi panuozzi nella pizzeria in via Marianna Spaguolo a Gragnano, per soddisfare la fame serale della figliolanza.

Una sorta di alternativa alla pizza, farcita con pancetta e mozzarella, un panino basso, stretto e lungo con la caratteristica della doppia cottura, realizzata, ovviamente, nel forno a legna. La prima finalizzata a cuocere l’impasto; la seconda, con il panuozzo diviso a metà, per la farcitura.

Nelle tre giornate, il Festival del panuozzo propone una fitta passerella delle varianti che lo caratterizzano, una vetrina d’eccezione che spazia dai Monti Lattari all’hinterland vesuviano e le due costiere, aperta agli ospiti delle strutture ricettive dell’area, una escursione enogastronomica che spazia tra pasta, vino e… panuozzo, realizzato con ingredienti semplici come la farina classica e la farina Manitoba, acqua, lievito e sale. Elementi di facile manipolazione, ma che trovano il giusto mix nell’arte del maestro che li segue passo dopo passo, dall’impasto alla farcitura. Attualmente si producono a Gragnano più di 5.000 panuozzi a settimana, quindi, una realtà che va tutelata e potenziata. Per questo motivo nel 2019 è nata l'Associazione "Pizza e Panuozzo di Gragnano", con l'obiettivo di difendere il prodotto dalle pseudo imitazioni e di veder realizzato il sogno del riconoscimento di tutela di questo prodotto gragnanese.

I produttori si sono trovati concordi nel fissare alcuni punti fermi che costituiscano la garanzia e l'identità del prodotto: l'esperienza e la capacità di colui che crea lo speciale impasto, che è differente sia da quello del pane tradizionale che da quello della pizza napoletana, la sua lievitazione ed idratazione, la caratteristica forma e pezzatura, l'utilizzo di prodotti di alta qualità nella farcitura e la cottura in forni a legna o a fiamma di nuova generazione. Sono queste le caratteristiche che rendono unico questo prodotto.

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Nel fitto programma delle 𝘁𝗿𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗲 incentrate sulla tradizione enogastronomica di Gragnano, laboratori didattici per bambini; food blogger per storyelling; le delizie de ‘o zuppular, con Radio Ibiza che seguirà gli eventi in diretta, minuto per minuto. Le varietà della farcitura, ovviamente, rispettano le peculiarità della primogenitura: pancetta e mozzarella. Poi, i gusti speciali: l’aggiunta di melanzane arrostite, datterino giallo, fiordaliso e granella di agrumi, patatine. Pian piano si sale con salsiccia arrostita con melanzane a funghetto in salsa di pomodorini del piennolo e fior di latte; porchetta, melanzane a funghetti, mozzarella e patatine.  

Un evento destinato a focalizzare l’attenzione su Gragnano, con la riscoperta di una tradizione enogastronomica di una località che racchiude caratteristiche paesaggistiche e ambientali che meritano una giusta considerazione nell’ambito di un tour che spazia su importanti siti storici che aprono a nuove opportunità di sviluppo. «Per rilanciare il brand “Gragnano” - dice il sindaco di Gragnano, Nello D’Auria - bisogna puntare sulle eccellenze riconosciute in tutto il mondo. La matrice deve essere prodotto-cultura-territorio. Attraverso la storia produttiva di ogni eccellenza dobbiamo raccontare le nostre radici per consolidare l’identità di Gragnano. La valorizzazione del brand Gragnano Enogastronomica deve passare dal recupero degli eventi che hanno caratterizzato il territorio che sono tutti presidi di grande valore e tradizione per Gragnano. Il panuozzo è sicuramente tra questi. Pizza e panuozzo sono prodotti composti da ingredienti di assoluta eccellenza e a km zero. La nostra tradizione enogastronomica e il “know-how” sull’arte bianca che si tramanda di generazione in generazione sa dare al nostro prodotto un livello assoluto». Pasta, vino e… panuozzo. Non è uno slogan, ma una nuova prospettiva che parte dall’appuntamento con il Festival del panuozzo, da domenica a martedì, in via Quarantola. Sotto gli occhi incuriositi di miglia di ospiti che seguiranno la kermesse, maestri pizzaioli di Gragnano e dintorni offriranno un saggio della loro arte, preparando questo involucro che coniuga le caratteristiche del pane e della pizza, panuozzi a… gò-gò. Per la farcitura ci sarà solo l’imbarazzo della scelta. Importante accompagnarlo con un bicchiere di vino, ovviamente Gragnano. «Per rilanciare il brand “Gragnano” - dichiara Nello D’Auria - bisogna puntare sulle eccellenze riconosciute in tutto il mondo. La matrice deve essere prodotto-cultura-territorio. Attraverso la storia produttiva di ogni eccellenza dobbiamo raccontare le nostre radici per consolidare l’identità di Gragnano.

La valorizzazione del brand Gragnano Enogastronomica deve passare dal recupero degli eventi che hanno caratterizzato il territorio che sono tutti presidi di grande valore e tradizione per Gragnano. Il panuozzo è sicuramente tra questi. Pizza e panuozzo sono prodotti composti da ingredienti di assoluta eccellenza e a km zero. La nostra tradizione enogastronomica e il “know-how” sull’arte bianca che si tramanda di generazione in generazione sa dare al nostro prodotto un livello assoluto».  

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