Gennarino Esposito, il nuovo panettone con le uve passite del Chianti Classico

Accanto all’uva solo ingredienti di alta qualità dalle bacche di Vaniglia Bourbon del Madagascar al miele di acacia

Lo Chef Gennaro Esposito
Lo Chef Gennaro Esposito
Giovedì 30 Novembre 2023, 22:23 - Ultimo agg. 22:25
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 Il Natale 2023 è all’insegna della miglior tradizione toscana con il Panettone all’uva passita di Fèlsina firmato dallo Chef Gennaro Esposito. L’azienda vitivinicola di Castelnuovo Berardenga presenta la limited edition di soli cento pezzi in una speciale box, nella quale ogni lievitato è abbinato al Vin Santo del Chianti Classico Doc. 

Il panettone dello Chef bistellato e noto personaggio televisivo di Vico Equense è un dolce fragrante che racchiude uva passita di Malvasia, Trebbiano e Sangiovese di Fèlsina, la stessa utilizzata per la produzione del Vin Santo del Chianti Classico Doc dell’azienda.

Selezionati a mano e appassiti naturalmente, i chicchi d’uva vengono dolcemente inglobati nella pasta insieme al loro vinacciolo, regalando un’esperienza sensoriale unica che affianca alla soffice morbidezza della pasta un morso più croccante.

Accanto all’uva, solo ingredienti di alta qualità: bacche di Vaniglia Bourbon del Madagascar, miele di acacia rigorosamente italiano, scorze di arance e limoni e burro selezionato da latterie italiane.

Come nella migliore tradizione natalizia, accanto al panettone non può mancare l’abbinamento con il vino dolce. Ecco allora che accanto al lievitato sarà possibile gustare il Vin Santo del Chianti Classico Doc: un prodotto dalla tradizione antica ma dalla moderna produzione, grazie all’aggiunta del Sangiovese, elemento caratteristico dello stile Fèlsina.

I grappoli di Malvasia e Trebbiano, a cui viene aggiunta una piccola percentuale di Sangiovese che caratterizza il vino di Fèlsina, vengono sottoposti ad appassimento naturale sui graticci fino a dicembre, a volte anche fino a gennaio–febbraio dell’anno successivo. Secondo la tradizione, dopo la pigiatura il mosto viene trasferito in caratelli sigillati di rovere da 100 lt insieme alla «madre», il denso residuo del vino delle annate precedenti. Trascorsi 7 anni nella vinsantaia viene affinato almeno 6 mesi in bottiglia.

 

Giallo dorato con riflessi ramati, il profumo del Vin Santo richiama frutta passita, pesca, albicocca, ananas e frutti tropicali. Al palato si riconosce la consistenza, la morbidezza e l’eleganza della frutta ben integrata nel legno del caratello. È un vino di ottimo equilibrio con una bella nota acida ben armonizzata.

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