Vittorio, in cerca del cuore 7
Ha passato la vita a dimostrare che fosse il migliore. Vittorio voleva essere primo nello sport, poi nello studio e ha sempre messo in stand Bye i sentimenti. «I miei primi anni sono stati molto dolci dedicati alla musica, poi c'è stata un'età in cui ho dedicato tutto allo sport e allo studio. Ho visto mia madre lasciare la musica per fare qualcosa di più pratico, quindi sono cresciuto in questo divario. Negli ultimi tre anni sono entrato nel mondo della modo e ho riscoperto queste emozioni. Mio padre mi ha dato abbastanza libertà d'azione con l'imposisione della consapevolezza "Fai qualcosa e falla bene". Negli sport la testa è quello che fa la differenza, oggi ho incanalato quasta ambizione e questo agonismo in qualcosa che ancora non ha forma. Vivere senza imporsi, non sbilanciarsi fa più male che sbilanciarsi e cadere. So cosa vuol dire voler bene ma amare con la passione da dover metter qualcosa davati a me stesso. Forse più che amarsi abbastanza è non sentirsi di valore. Non prendo posizione, non faccio sentire la mia voce». Insomma Vittorio buttati