Svolta sulla beneficenza dopo lo scandalo Chiara Ferragni. Sulle confezioni dei prodotti i cui proventi sono in parte destinati a scopi di beneficenza vanno indicati: «il soggetto destinatario dei proventi della beneficenza; le finalità a cui sono destinati i proventi della beneficenza; l'importo complessivo destinato alla beneficenza, se predeterminato» oppure, nel caso in cui non lo sia, «la quota percentuale del prezzo di vendita o l'importo destinati alla beneficenza per ogni unità di prodotto».
Lo prevede la bozza disegno di legge sulla beneficenza - battezzato da alcuni 'legge Ferragnì - che approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri giovedì prossimo. Il testo, di cui l'Adnkronos è in possesso, prevede multe da 5mila a 50mila euro per chi viola le disposizioni previste dalla legge. Il provvedimento, composto da 5 articoli, arriva dopo l'inchiesta sul pandoro-gate che coinvolto l'influencer Chiara Ferragni.