Stipendi, il governo studia il nuovo taglio Irpef: ecco come cambierebbero le buste paga. Le simulazioni

di Giacomo Andreoli e Andrea Bassi
Martedì 6 Febbraio 2024, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 09:44 | 2 Minuti di Lettura

Quanto si guadanerebbe in busta paga

Per Leo l'obiettivo del governo dal 2025 in poi è un sistema a due aliquote. In controtendenza con la decisione appena presa dal governo sul taglio alle detrazioni sopra i 50mila euro di reddito, Leo ha spiegato che in futuro si punta a tutelare quella fascia di reddito. «Il contribuente con poco più di 50mila euro di reddito - ha detto - non possiamo dire che sia iper-ricco e paga il 43% di tasse, troppo. Bisogna pensare gradualmente a questi soggetti». «Se non si va verso una riduzione della pressione fiscale - ha concluso - questo Paese non fa passi avanti».

L'obiettivo futuro del governo è quindi ridurre il carico fiscale per le fasce di reddito medio-alte: può essere fatto abbassando l'aliquota massima del 43% o spostandola su livelli di ricchezza più elevati. Si potrebbero quindi avvicinare o accorpare le prime due aliquote (23% e 35%), lasciando quella al 43% per i redditi sopra una soglia più elevata (magari 70-80mila euro). Altrimenti si possono accorpare la seconda e terza aliquota, abbassando la terza e alzando leggermente la seconda (magari attorno al 38-40%).

In questo caso, però, per non fare un'operazione troppo iniqua dovrebbero essere immaginati nuovi meccanismi di taglio alle detrazioni per i redditi alti. Operazioni del genere potrebbero far guadagnare (anche in busta paga) diverse centinaia di euro l'anno a tutti coloro che hanno uno stipendio o un reddito superiore ai 28mila euro annui, ma sarebbero molto onerose per le casse dello Stato (insomma, 1,8 miliardi non basterebbero). Le risorse, al momento, non ci sono. Motivo per cui l'intervento per ora rimane in stand-by.

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