Investono un orso con il suv e lo prendono a bastonate: la reazione dell'animale è feroce

Investono un orso con il suv e lo prendono a bastonate: la reazione dell'animale è feroce
di Federica Macagnone
Venerdì 21 Agosto 2015, 12:16 - Ultimo agg. 15:42
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Una violenza feroce, completamente gratuita e fine a se stessa, ai danni di un orso che aveva avuto la sfortuna di incrociare il loro cammino. Una brutalità per la quale sono finiti in tribunale.



Un gruppo di persone che viaggiava a bordo di due Suv sull'isola di Iturup, nell'estremo Oriente della Russia, ha attaccato l'animale investendolo ripetutamente fino a intrappolarlo sotto le ruote di una vettura. A quel punto due uomini della comitiva lo hanno riempito di calci preparandosi a squartarlo a coltellate e a stuprarlo con un bastone: un pestaggio in piena regola, filmato da una donna del gruppo e interrotto dalla miracolosa reazione dell'orso che è riuscito a divincolarsi, ha squarciato una ruota che lo bloccava e si è rialzato dirigendosi verso il secondo Suv. La donna, terrorizzata, già da prima implorava gli amici di scappare: in un attimo sono saliti tutti a bordo, allontanandosi velocemente lasciando sul posto l'animale e l'altra vettura. Una fuga precipitosa e ridicola, in netto contrasto con la spavalderia e la ferocia sfoggiate pochi attimi prima.



Nei momenti in cui l'orso era prigioniero, infatti, i propositi erano ben altri: nelle conversazioni registrate gli uomini del gruppo, usciti baldanzosi dalle vetture, si esprimono in termini violentissimi e osceni. Salgono sulla schiena dell'orso, ormai prigioniero sotto le ruote dopo essere stato investito otto volte, e lo massacrano di calci. Poi uno di loro, chiamato Artyom, chiede un coltello e un bastone per stuprarlo e squartarlo, mentre un altro gli chiede di non farlo davanti a lui e la donna comincia ad avvertirlo: l'orso sta reagendo, potrebbe liberarsi e scagliarsi contro di loro. «Si sta muovendo, ci ucciderà tutti». Artyom insiste, ma la donna aveva ragione. Solo quando l'animale si libera e diventa minaccioso tutti realizzano il pericolo che stanno correndo. La spavalderia scompare, subentra la paura. Un dietrofront precipitoso mette la parola fine alla loro vergognosa avventura.



L'ultima parola, però, non è stata ancora scritta. La polizia, infatti, ha aperto contro di loro un procedimento penale per maltrattamento degli animali e un'indagine per stabilire se l'attacco possa comportare anche l'accusa di teppismo e sadismo. In ogni caso, rischiano una pena detentiva fino a sei mesi, oppure l'obbligo di svolgere "lavoro correttivo" o una multa. Senza contare la sanzione per aver guidato in una zona idrogeologica protetta.