Fincantieri, dove le navi sono arte e innovazione

Gli allievi dell'IIS Guglielmo Marconi di Torre Annunziata a confronto con i dirigenti e i tecnici dello stabilimento

Fincantieri
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di Antonino Pane
Giovedì 21 Marzo 2024, 12:00 - Ultimo agg. 22 Aprile, 11:26
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Studiare per avvicinarsi alle imprese. Gli allievi dell'IIS Guglielmo Marconi di Torre Annunziata a confronto con i dirigenti e i tecnici dello stabilimento Fincantieri di Castellammare. Grazie all'iniziativa Studiare l'Impresa, l'Impresa di studiare voluta dall'Unione Industriali Napoli in collaborazione con Il Mattino saranno fissati tre appuntamenti che daranno la possibilità agli studenti del Marconi di guardare dall'interno una grande azienda come Fincantieri. E lo stabilimento Fincantieri di Castellammare non è solo un braccio operativo del colosso industriale italiano; è anche il cantiere dei primati, il punto di riferimento ideale per capire l'evoluzione industriale e tecnologica della cantieristica.

Nello stabilimento di Castellammare è stata costruita la nave più bella del mondo, la Amerigo Vespucci; è stato costruito il primo traghetto con alimentazione a gas naturale liquefatto al mondo, il Gauthier; ed è stato anche costruito Zeus, il battello con cui Fincantieri sta sperimentando la propulsione a idrogeno. E volendo cavalcare la fantasia potremmo anche dire che a Castellammare è nato il prototipo delle navi da crociera. È all'ombra del Monte Faito, infatti, che fu varata la Francesco I, lo yacht reale dei Borbone, entrato in servizio nel 1833. Ai Borbone, comunque, si deve la localizzazione stabiese del cantiere navale.

Lo stabilimento di Castellammare ha origini nobili perché lo volle insediare in quell'area proprio la Casa Reale napoletana nel periodo del suo massimo splendore. E la scelta non fu affatto casuale: il cantiere nacque alle falde del Faito, il monte dove la legna abbondava ed era facile far rotolare a valle i grandi tronchi che servivano per sagomare vascelli e feluche. Prima i traghetti, poi le navi militari, infine i tronconi. Una sfida continua, basti pensare alle grandi capacità tecniche messe in campo quando da questo scalo è scesa in mare Nave Trieste, la supernave orgoglio della Marina italiana. Oppure quando sono stati costruiti alcuni archi portanti del nuovo ponte Morandi di Genova. Oggi, comunque, il cantiere di Castellammare ha bisogno di un adeguamento strutturale, per consentire maggiore competitività ed efficienza. A Castellammare oggi lavorano seicento persone mentre altre mille come dipendenti delle ditte esterne.

Nello stabilimento Fincantieri ci sono impianti che consentono di lavorare in sicurezza sia all'interno dei grandi hangar, sia all'esterno nei piazzali grazie a versatili sistemi di sollevamento che sono articolati su due gru con sbracci da 200 tonnellate. Ci sono poi altre gru capaci di sollevare pesi da 90, 60 e 35 tonnellate e vengono utilizzate per sostare parti dai vari reparti. Nei capannoni lavorano carriponti che sollevano pesi da 10 a 200 tonnellate. Non bisogna dimenticare la costante evoluzione industriale che ha potuto contare sempre su una indiscussa capacità artigianale delle maestranze.

Le tecnologie nello stabilimento sono entrate a piene mani ma non hanno mai scalzato, come i ragazzi del Marconi potranno constatare, quella tradizionale capacità marinara tramandata da generazioni. E così anche sotto le diverse sigle che hanno segnato la storia dello stabilimento, Navalmeccanica nel 1939, Italcantieri dal 1966, Fincantieri a partire dal 1984, Castellammare è sempre stato un punto di riferimento nell'innovazione legata alla tradizione artigianale.
E si spiegano così i dettagliati passaggi nelle specializzazioni costruttive: dalle Bulk Carrier (portarinfuse), navi vuote con bassissimo impegno di ore/lavoro per la costruzione, ai traghetti degli anni Duemila con le commesse di Tirrenia e Grimaldi. Erano le navi così dette complesse, dove il monte ore/lavoro lievitò sensibilmente. Ma mentre si costruivano traghetti si pensava all'innovazione. Gauthier fu il primo traghetto al mondo con propulsione a Gnl (gas naturale liquefatto). E poi è arrivato Zeus il primo battello sperimentale che Fincantieri ha voluto costruire proprio a Castellammare. È un battello sperimentale che può navigare con una propulsione elettrica alimentata da batterie e a idrogeno. Insomma si marcia spediti verso il traguardo delle zero emissioni con cui la marineria mondiale si dovrà uniformare entro il 2050.
 

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