Avio Aero, si decolla
lavorando in sinergia

Avio Aero, si decolla lavorando in sinergia
di Carmela Maietta
Martedì 2 Aprile 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Bisogna partire da certi numeri per avere l'idea dell'importanza e della straordinaria tecnologia dell'azienda: l'80 per cento dei motori di aerei commerciali vola con componenti di Avio Aero. E lo stabilimento di Pomigliano d'Arco è un centro di eccellenza per la produzione di camere di combustione e di pale turbina. Va da sé,fanno rilevare Daniela D'Ambrosio, responsabile delle risorse umane nello stabilimento campano dell'azienda, e Michele Laterza, responsabile delle relaziono esterne dell'Avio Aero, che è motivo di orgoglio mettere innovazione competenza al servizio dell'industria aeronautica. Agli studenti dell'Istituto Ferraris che partecipano al progetto di orientamento al lavoro «Studiare l'impresa, l'impresa di studiare» viene illustrata l'era che all'Avio Aero è già cominciata: la quarta rivoluzione industriale, quella che consente di migliorare i propri prodotti e processi tramite la raccolta, la trasmissione e l'analisi di dati in tempo reale.

Business di GE Aviation, Avio Aero ha il suo punto di forza nella «fabbrica intelligente», un ecosistema composto da diverse professionalità che lavorano in team su piattaforme in grado di simulare virtualmente il processo produttivo e il prodotto stesso in forma digitale, senza maneggiare materiali o macchinari. Un «digital twin» che avrà un ruolo fondamentale per continuare a monitorare e analizzare le performance della fabbrica reale e, eventualmente, correggerle. Una proiezione, dunque, su programmi per prodotti di nuova generazione, come il motore Leap per il quale viene prodotto in esclusiva il combustore con innovativa camera a doppia parete e alcune fasi della lavorazione del GE9X, che sarà montato sul Boeing 777X, l'aereo da 400 posti che entrerà in funzione nel 2020. Una rivoluzione digitale indispensabile, si sottolinea, perché il mondo del lavoro è cambiato, non esiste un manuale perfetto. Dunque la collaborazione è necessaria: ci si unisce per affrontare i diversi problemi secondo le proprie competenze. In questa ottica assumono particolare rilevanza le partnership con università, centri di ricerca internazionali e principali operatori mondiali del settore aeronautico. Un network che ha come scopo l'innovazione. E perché questa visione prenda forma si è cominciato a lavorare su quattro pilastri fondamentali, di cui il primo è la «simulazione di produzione»: progettare virtualmente un prodotto e simularne la produzione prima che raggiunga la fabbrica. Il secondo riguarda le «macchine intelligenti»: dotare i macchinari di sensori per metterli in connessione tra loro, evitando che si arrestino senza preavviso. Al terzo pilastro appartengono gli «stabilimenti flessibili» che consentono di cambiare le operazioni in tempo reale. Infine le cosiddette «Supply Chain Riconfigurabili» che fanno riferimento a una necessaria catena di fornitori. Obiettivo primario: assicurare pezzi affidabili ai velivoli.

E appare scontato, viene detto ai ragazzi, che coloro che approdano allo stabilimento di Pomigliano debbano avere precise caratteristiche. Dato per certo che la lingua inglese è indispensabile, sono necessarie competenza professionale e capacità di lavorare in team: «Nessuno può aspettare, costruire oggi sul futuro, acquisire conoscenze». Ma all'Avio Aero, che sta per festeggiare gli 80 anni di presenza sul territorio campano,si ha in grande considerazione anche la vita sociale. Ecco, allora, il contributo per la ricerca e per le iniziative di solidarietà, l'attenzione per i dipendenti perché non si perda di vista l'equilibrio tra la vita e il lavoro. E su questo versante (tre turni di otto ore) in azienda si può contare su diverse opportunità: a parte gli eventi programmati per le famiglie in alcune occasioni come il Natale, ecco la lavanderia, il mercatino della Coldiretti, percorsi per camminare nella pausa pranzo. E un ulteriore obiettivo: promuovere la presenza delle donne che rappresentano il 5 per cento perché è importante «avere il contributo di prospettive differenti».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA