Flora and son su Apple Tv: «La musica può salvare, soprattutto a Dublino»

Protagonista Eve Hewson, la figlia di Bono degli U2

Una scena del film Flora and son
Una scena del film Flora and son
di Francesca Scorcucchi
Martedì 17 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16:10
4 Minuti di Lettura

Si può dire che John Carney, il regista irlandese di «Once», «Tutto può cambiare» e «Sing street», abbia inventato un genere: quello della commedia sentimental-musicale, bilanciando romanticismo, musica e cultura irlandese. Come conferma «Flora and son», disponibile sulla piattaforma Apple Tv ed applaudito al «Sundance film festival» lo scorso gennaio. «È un film su una madre e un figlio, una famiglia molto disfunzionale. E racconta delle riparazioni che questi due esseri umani tentano di fare per la loro piccola famiglia. Aggiusti che avvengono attraverso la musica», dice il regista.

Il film racconta la storia di Flora, interpretata da Eve Hewson, sì la figlia di Bono degli U2, una ragazza di Dublino rimasta incinta molto presto, ora divorziata e alle prese con un figlio adolescente e ribelle, e con una vita faticosa e insipida.

Dopo essersi scordata del compleanno del figlio Max (il debuttante e talentuoso Orén Kinlan) recupera da un cassonetto della spazzatura una vecchia chitarra e la regala al ragazzo. Un dono non gradito che però darà l'avvio a una serie di eventi in grado di avvicinare madre e figlio. Flora deciderà di prendere lezioni di chitarra e conoscerà Jeff (Joseph Gordon-Levitt), musicista di scarso successo ed emotivamente vulnerabile. Tra i due nascerà un'intesa in grado di restituire a Flora un po' di entusiasmo per la vita e per gli esseri umani.

Eve è cresciuta in mezzo alla musica, ma non è una cantante professionista. Nessuno dei protagonisti del film lo è. Per dare autenticità alla storia che raccontavo voci perfette non sarebbero state utili», ha detto Carney, che ha chiamato a comporre la colonna sonora Gary Clark, il compositore della colonna sonora di film come «Tutti pazzi per Mary» e «Charlie's angels».

La Hewson, durante un'intervista, ha assicurato di non aver chiesto consigli al famoso papà: «Ho imparato così tanto da lui, in termini di vita e presenza scenica, ma per questo film non volevo il suo aiuto. Lui me l'ha offerto, e devo dire che è davvero un bravo cantante», ha scherzato, «ma no, ho preferito di no, in fondo interpretavo una comune ragazza che sta imparando la musica dal nulla».

I musical di Carney sono caratterizzati da un certo realismo, i protagonisti non si mettono a cantare all'improvviso ma le canzoni sono inserite nel contesto. Questa volta poi, avverte il regista, «c'è ancora più dialogo fra i personaggi. Lei è una giovane donna che sta imparando a suonare la chitarra, il figlio improvvisa hip hop sul computer, e il personaggio interpretato da Joseph Gordon-Levit è poco più che un musicista fallito, quindi la musica è presente ma il dialogo è altrettanto importante. La musica suonata da non professionisti è piena di interruzioni, di domande, di errori da cui tornare indietro e ricominciare da capo, e tutto questo ha reso la storia più plausibile».

«Flora and son» alterna momenti drammatici ad altri divertenti: «È lo stile di vita irlandese», continua il regista, «noi irlandesi scherziamo e cantiamo anche ai funerali. Non so se sarei in grado di fare un film totalmente drammatico, credo che questo sia il mio modo di vedere la vita, che anche del dolore più grande ti regala momenti di leggerezza».

Video

Le lezioni che Flora prende avvengono via computer: Jeff vive in California: «Questo è un film post-Covid», dice Carney, «prima non tutti sapevano cos'era Zoom o come si poteva comunicare a distanza attraverso lo schermo di un computer. Dopo la pandemia è diventato un metodo normale di connettersi al mondo e il nostro film racconta come questa nuova forma di comunicazione possa unire ma allo stesso tempo possa dividere le persone».

Il film è anche una storia autobiografica: «Fu mia madre a regalarmi la mia prima chitarra, ci sono molti riferimenti alla mia vita. È più facile raccontare un film che in qualche modo fa parte del tuo vissuto. Dedico questo film a tutte le madri cocciute e determinate, che anche attraverso la musica sono riuscite a connettersi con il proprio figlio adolescente». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA