«Vasco live - Roma Circo Massimo», il miracolo rock di Vasco Rossi si rinnova sul grande schermo

Il doppio concerto del Circo Massimo potrà essere rivissuto da chi c'era e da chi non c'era

Vasco alla premier del film al cinema Moderno di Roma
Vasco alla premier del film al cinema Moderno di Roma
di Francesca Bellino
Mercoledì 9 Novembre 2022, 11:00 - Ultimo agg. 10 Novembre, 20:28
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Il miracolo rock di Vasco Rossi si rinnova sul grande schermo. Il doppio concerto del Circo Massimo dello scorso 11-12 giugno seguito da 140.000 persone potrà essere rivissuto da chi c'era e da chi non era, in tre date a cinema, il 14, 15 e 16 novembre. Per festeggiare l'uscita di «Vasco live - Roma Circo Massimo» insieme ai suoi fan, Vasco ieri ha partecipato alla premiere a Roma, al cinema Moderno di piazza della Repubblica, salutando tutti con entusiasmo e documentando su Instagram il suo ingresso trionfale sul tappeto rosso.

«È bello potersi riabbracciare dopo due anni di pandemia e portare un po' di gioia anche al cinema. È finito un periodo bruttissimo, forse ora ne comincia un altro, ma noi l'affronteremo facendo musica che è l'unico modo per stare in un'altra dimensione rispetto alla realtà» ha detto il rocker di Zocca prima di lasciare il pubblico alla proiezione del film distribuito da Adler Entertainment e in uscita anche in Bluray/Dvd il 25 novembre.

Il film è stato diretto da Giuseppe Romano, in arte Pepsy Romanoff, che ha lavorato con 60 persone impiegando 27 telecamere e un drone per documentare l'esibizione della «rinascita» aperta con la visionaria «XI comandamento» e mostrare lo spettacolare contesto, non solo Circo Massimo, ma anche i Fori Imperiali, il Colosseo e l'altare della Patria, mentre ha girato con la telecamera a spalla le scene più intime. «Ho provato a catturare e raccontare gli sguardi di Vasco.

Per porre l'accento su alcuni brani significativi, come Se ti potessi dire, La pioggia alla domenica, Siamo soli e Siamo qui, li ho girati con pellicola e cinepresa 16 mm», ha spiegato il regista di Torre Annunziata che si è mosso su un palcoscenico con 1500 corpi illuminanti, una potenza audio da 750.000 watt e un fiume di persone davanti agli occhi.

Per ricambiare l'affetto dei fan, Vasco ha annunciato le date del proseguimento del tour da record della scorsa estate. Dopo aver acceso 701.000 cuori in 11 date (stadio Diego Armando Maradona compreso), è pronto a tornare negli stadi a giugno 2023 con doppie date: a Bologna allo Stadio Dall'Ara (6-7), Roma all'Olimpico (16-17), Salerno (28-29 giugno) all'Arechi e Palermo 822-23), allo stadio Barbera che riaprirà alla musica. 

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«Sono incredulo, ancora una volta il tour con più spettatori è stato il mio. Forse per l'ultima volta, ma me la godo. Eh, però io sono ancora qua!» ha esclamato il Komandante, felice di godersi anche le sue «vacanze romane». Stamattina, nell'anno di Roma Capitale della Musica, riceverà in Campidoglio dal sindaco Roberto Gualtieri anche la Lupa d'oro, la prestigiosa onorificenza che Roma gli conferisce per il profondo legame di affetto che dura da oltre 30 anni. «La Lupa? La metterò tra i miei trofei», ha esclamato ricordando il suo lungo rapporto con la capitale, dai concerti al PalaEur degli anni 85/'87 al primo stadio, a quelli del Flaminio nel 1990, l'anno del trionfo Milano-Roma che lo consacra rockstar, fino alla conquista, negli anni '90, dell'Olimpico e al 2018 sold out per 20 volte.
«Mi fa molto piacere prendere la Lupa d'oro, che viene concessa a particolari personalità, tra queste mi dicono esserci stati Alberto Sordi e Sean Connery», ha detto: «Quello con Roma è un legame che arriva da lontano. All'inizio la pensavo irraggiungibile, come una bellissima donna, l'ho corteggiata per tanti anni prima di conquistarla. La prima volta che sono venuto qua avrò avuto 20 anni e in realtà inseguivo una ragazza che avevo conosciuto a Zocca, era di Roma. Come i suoi amici che si erano così entusiasmati di Punto Radio quando erano a Zocca, che vollero gemellarsi con noi e fecero Punto Radio Roma. E il network lo dirigevo sempre io artisticamente».
Ma ce n'è anche per Salerno, per il ritorno allo stadio Arechi dopo gli show del 2008: «Sono felice di tornare a Salerno, ho un conto aperto con la città: mi ci hanno mandato a fare il Car, ai tempi del militare», ha concluso sorridendo. 

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