Pio e Amedeo: «La gente vuole ridere: non si censura la comicità»

Esce nelle sale il nuovo film di Pio e Amedeo, "come può uno scoglio", diretto da Gennaro Nunziante e prodotto da Fremantle e Vision Distribution con Sky.

locandina del film
locandina del film
di Titta Fiore
Giovedì 28 Dicembre 2023, 11:31 - Ultimo agg. 31 Dicembre, 10:19
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Che uomo sei, di sabbia o di scoglio? Ovvero, sei un tipo arrendevole o un duro? La questione dirimente, nel nuovo film di Pio e Amedeo, è tutta qui.

In «Come può uno scoglio», infatti, i due comici sono personaggi agli antipodi per storia e formazione: uno, Pio D'Antini, è un debole che ha avuto la vita spianata dal padre, ricco costruttore pugliese trapiantato al Nord, e ora si ritrova candidato a sindaco dai maggiorenti del suo partito proprio perché manovrabile. Sposato con la nobile Borromea, vive nel castello dei suoceri marchesi, ha due bambini, una terribile voce in falsetto e un'aspirazione segreta: diventare una rockstar.

L'altro, Amedeo Grieco, ha un passato turbolento ed è finito spesso in carcere, ma grazie ai buoni uffici del parroco riesce a diventare autista e factotum dell'aspirante politico, con tutte le conseguenze del caso. Il suo arrivo sconvolge la vita del bamboccione come uno tsunami. Insieme, i due intraprendono un viaggio verso la Puglia che si trasformerà in un viaggio di formazione e di divertenti scoperte.

Prodotto da Fremantle e Vision Distribution con Sky, «Come può uno scoglio» (citazione/omaggio a Lucio Battisti) arriva oggi nelle sale, pronto a vedersela con i film «natalizi» dei big della commedia, da Siani a Ficarra e Picone a De Luigi. Alla regia Pio e Amedeo ritrovano il veterano Gennaro Nunziante (quattro film con Zalone) che li aveva già diretti in «Belli ciao», e domani saranno a Napoli per salutare il pubblico al The Space. Nel cast anche Francesca Valtorta, Nicola Rignanese, Claudio Bigagli, Cristina Andrea Rosamilla. 

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Dalle «Iene» a «Emigratis», da «Amici» a «Felicissima sera», senza dimenticare l'incursione in un Sanremo di Baglioni, Pio e Amedeo sono campioni di una comicità diretta, popolare, politicamente scorretta, allenata all'inizio nei villaggi turistici e poi in tante serate live.

Com'è stato trasferire questo approccio al cinema?

Risponde Pio: «Molto naturale, il pubblico è pronto, vuole ridere di cose semplici, di pancia.

Ormai bisogna stare attenti alle virgole, ma la comicità non si può censurare, noi ci ribelliamo alla dittatura del politicamente corretto, vogliamo essere liberi e divertire tutti».

Cosa volete trasmettere con il vostro film?

«Un grande sentimento di umanità e il valore del rapporto diretto, faccia a faccia, in tempi condizionati dalla comunicazione on line. Oggi si vive reclusi in un mondo virtuale, noi speriamo di aver tirato fuori dalla nostra storia dei sentimenti veri e dei personaggi immersi nella vita reale. Nel film interpretiamo due tipi diametralmente opposti, eppure nella diversità saranno capaci di trovare una relazione fraterna».

Che rapporto avete con i social?

Amedeo: «Da padre guardo con una certa preoccupazione ai modelli che si trasmettono. Oggi i giovani vogliono solo i soldi, non c'è più la passione. Noi volevamo fare i calciatori, o gli ingegneri, per realizzare un sogno, ora il denaro ha preso il sopravvento».

E quanto è diversa la comicità degli YouTuber dalla vostra?

«La grande differenza è il confronto diretto con il pubblico, la gavetta che fai nei teatri, imparando a gestire anche gli umori delle persone, a capire quando una battuta non "entra"... Cose che non ci sono postando un video».


«Come può uno scoglio», un film per tutta la famiglia, esce in un periodo non proprio felice per la commedia.

Amedeo: «Noi ci troviamo sempre ad affrontare queste situazioni: quando siamo arrivati in televisione ci dicevano che la satira in tv era finita, col teatro eravamo in piena pandemia, ora ci ritroviamo in un periodo difficile per la commedia... Ma non siamo preoccupati, c'è tanto bisogno di ridere e la gente sa cosa possiamo dare».

Nella storia i due improbabili amici toccheranno anche Napoli

 «Ne siamo particolarmente contenti, è bello accompagnare il proprio lavoro in giro per l'Italia, ma ricevere un complimento dai napoletani ci lusinga il doppio, perché viene da un pubblico abituato all'arte di veri maestri».

A febbraio Pio e Amedeo ripartiranno con il tour di «Felicissimo Show» e hanno l'agenda piena di progetti.

Avete ancora un sogno nel cassetto?

«Vent'anni fa avremmo firmato per molto meno di quel che abbiamo oggi. Siamo persone fortunate, allietare il pubblico per due ore è la nostra più grande soddisfazione».
 

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