La voce di John fa un viaggio temporale lungo quarantaquattro anni, tanti quanti ne sono passati dal giorno in cui, nel 1979, un anno prima di morire, nell’appartamento del Dakota Building che divideva insieme a Yoko Ono a New York l’ex Beatle si sedette al pianoforte e cominciò a intonare questa canzone, lasciando che un registratore immortalasse quell’esecuzione. Eppure sembra registrata oggi, per la qualità e la pulizia sonora. Per anni “Now And then” è stata una chimera, per Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison, quest’ultimo scomparso nel 2001 senza riuscire a veder terminato il lavoro iniziato con gli altri due ex compagni di band. Ora, dopo essere stata per settimane disponibile per l’ascolto in anteprima - e rigorosamente top secret - tramite un link custodito gelosamente da una sola persona della Universal italiana (la casa discografica che oggi gestisce l’imponente produzione dei Beatles), il brano è ascoltabile in tutto il mondo: un’uscita che fa fermare il tempo e il mondo della musica.
The Beatles, esce “Now And Then”: l'intelligenza artificiale fa rivivere un brano di Lennon del '79
La storia di “Now and then”, «l’ultima canzone inedita» del leggendario gruppo di Liverpool che ha scritto alcune delle pagine più iconiche della musica rock, parte in realtà nel 1994, più che dal 1979.
C’è proprio lo zampino del regista de “Il signore degli anelli” dietro l’incantesimo tecnologico che ha permesso a Paul e Ringo di recuperare la voce di John e la parte di chitarra di George. I due hanno impiegato la stessa tecnologia, la Mal della WingNut Films, utilizzata dal regista per restaurare le tracce audio dei nastri di “Let It Be”: un lavoro che ha sbalordito, in primis, gli stessi McCartney e Starr, che si sono ricordati di quella vecchia registrazione di John Lennon custodita gelosamente nei cassetti, che non erano mai riusciti a completare. «È un software che isola la voce e la pulisce. Non c’è nulla di inventato: l’intelligenza artificiale non c’entra», specificano dalla Universal. Oggetto di fraintendimento, dunque, le dichiarazioni della scorsa estate di McCartney, che aveva anticipato l’operazione tirando in ballo proprio l’intelligenza artificiale. «Provaci tu», hanno detto Macca e Starr a Peter Jackson. Ventisette anni dopo il ritrovamento del nastro, al regista è bastato schiacciare un tasto sul computer per riuscire nell’operazione.
Il risultato è commovente: 4 minuti e 9 secondi di pura commozione, che fa tornare in vita la più grande band di tutti i tempi. Sean, il figlio di Lennon, ne è convinto: «È come una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così». Su YouTube è già disponibile un documentario, lungo poco più di 12 minuti, che racconta la genesi di “Now And Then”, dal 1979 ad oggi. Domani alle ore 15 - ora italiana - uscirà invece il videoclip ufficiale, diretto dallo stesso Peter Jackson.