Renato Zero, esce il nuovo album: «Amo - capitolo II» completa il progetto «Amo»

Il nuovo album di Renato Zero
Il nuovo album di Renato Zero
Domenica 27 Ottobre 2013, 21:34 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 09:00
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A soli sette mesi dall’uscita di “Amo-Capitolo I”, il 29 ottobre Renato Zero pubblica “Amo-Capitolo II”, un nuovo album di 15 brani e completa il progetto discografico “Amo” concepito in due capitoli.



Il nuovo album testimonia il periodo di grande ispirazione che Zero sta vivendo, suggellato dall’incontenibile successo del nuovo live che sta portando in tour in tutta Italia. Anticipato in radio dal singolo “Nessuno Tocchi L'Amore”, l’album esce su etichetta Tattica e con distribuzione Indipendente Mente.



Dal 26 novembre, inoltre, sarà disponibile “Amo – Capitolo III”, una confezione speciale che include entrambi i capitoli di “Amo”, un puzzle/poster dell’artista e “Renato racconta” (testi nei quali l’artista illustra il significato dei brani inclusi in entrambi i capitoli di Amo).



“Amo – Capitolo II” contiene quindici nuovi brani tutti scritti da Renato Zero insieme ad autori come Danilo Madonia, Maurizio Fabrizio e Mariella Nava. E così come per il Primo Capitolo, Zero si è avvalso della collaborazione di tre grandi produttori artistici come Trevor Horn, Danilo Madonia e Celso Valli. Un lavoro in cui c’è tutto il mondo di Renato e il suo modo di sentire la vita, con così tanta passionalità, partecipazione e stupore da riportarci, come in un viaggio, alle radici della giovinezza.



Le tematiche affrontate nei brani sono quelle più care all’artista: l’amore nei confronti dei più deboli e la fiducia verso le nuove generazioni a cui regala consigli, quelli che a lui sono mancati (L’eterno ultimo), la passione viscerale per la sua città, Roma, e i suoi abitanti (amoR), per i quali ha scritto sempre poco e che invece tanto gli hanno dato, e anche un omaggio alla grandezza di un Paese come il nostro che ora vive in sofferenza (Nuovamente).



Non mancano però brani di denuncia, come Titoli di coda, dove l’indignazione di Zero si scaglia contro un mondo, quello televisivo, che ha dimenticato la magia e ha voltato le spalle al vero talento. Mentre in "Nessuno tocchi l’amore" e "Alla fine", l’oggetto delle sue riflessioni è la violenza insensata e malata di cui si nutrono oggi alcuni rapporti di coppia.



Infine, a chiusura del disco, una perla: Il principe dell’eccentricità, un regalo del maestro Armando Trovajoli, che ha scritto la musica di questo brano e che Zero arricchisce con questo testo: “Ho desiderato spesso di sedermi accanto a te, alla fine di un concerto, senza luci su di me. Per capire cosa senti. Smarrimenti se ne hai. Del futuro cosa pensi. E chi vorresti essere mai: più anima? Più muscoli? Saggezza oppure numeri… Negli occhi tuoi rivedo i miei trascorsi. I sogni opachi di periferia. Ragazzi arresi mai compresi: c’ero anch’io! Inutili i miei dialoghi con Dio. Lui adesso è qui. Mi chiede un bis… gli dico sì!” L’album sarà disponibile nei negozi e presso lo store digitale iTunes.



Nel frattempo si aggiunge una nuova data all’Adriatic Arena di Pesaro, il 14 dicembre, e due al Palalottomatica di Roma, il 21 e 22 dicembre, per l’“Amo tour”, il nuovo show di Zero che ha debuttato lo scorso aprile al Palalottomatica di Roma, registrando centomila spettatori per un intero mese di concerti e che sta proseguendo senza sosta, a colpi di sold out nei palasport di tutta la Penisola.



Dopo sei date al Forum di Assago, tre al PalaFabris di Padova, due all'Unipol Arena di Bologna e sei al Nelson Mandela Forum di Firenze - tutte sold out - il prosegue con queste date: il 28, 30 e 31 ottobre al Palaolimpico di Torino (sold out), l’8 e 9 novembre al PalaSele di Eboli, il 12 e 13 novembre al Palaflorio di Bari (sold out), il 15 e 16 novembre al Palasport di Acireale (sold out), il 13 e 14 dicembre all’Adriatic Arena di Pesaro e il 16, 18, 19 , 21 e 22 dicembre al Palalottomatica di Roma.




«UN ABUSO DI CORAGGIO» C'è «la voglia di contaminare i giovani con un abuso di coraggio» in 'Amo capitolo secondò, l'album con cui Renato Zero sigilla l'avventura discografica iniziata lo scorso marzo, che dal 26 novembre sarà racchiusa in un unico pacchetto e che il re dei Sorcini continua a proporre in un tour costellato da sold out che è «la risposta allo snobismo dei mezzi di locomozione del mondo dello spettacolo che - nota - non ritengono importante sottolineare i successi conseguiti a 63 anni».



Lui, che rischiava di essere «l'eterno ultimo», come canta in uno dei nuovi 15 brani che ha scritto insieme a Danilo Madonia, Maurizio Fabrizio e Mariella Nava, ora si gode questo momento di successo, ancora più gradito perchè ottenuto da indipendente, con l'album che esce su etichetta Tattica e con distribuzione Indipendente Mente. Eppure Renato - tutto di nero vestito - sente che «la rivincita della mia generazione è amara», pensa che «basterebbe maggiore attenzione: la vittoria di Zero è la vittoria della musica italiana, se venisse presentata così i ragazzi sarebbero meno frustrati». I giovani, sempre loro, sono al centro dei suoi pensieri: «lo Stato dismette le caserme? Allora create un palazzo della musica per i ragazzi, sarebbe un grande passo nella sua piccolezza perchè la musica - riflette - non si fa da sola».



E soprattutto perchè «ci sono pochissime possibilità per questa italianità che non vuole rischiare la pelle in un talent ma crescere, avere la possibilità di migliorarsi per diventare, magari, un nuovo De Andrè». Un pensiero che - si duole - rischia di restare giusto un auspicio: «sono stanco di vedere mostri, gente come Lucio Dalla non ne vedremo più se continua questo desiderio di incanalare la gente in un percorso pericoloso, antimusicale».



Una soluzione ci sarebbe: «per aprire il canale della creatività non bisognerebbe dire "non sei sexy", "c'hai la gobba", ma "facci sentire ciò che sai fare"».
E allora sì che si potrebbe anche «uscire dalla provincia, fare l'Europa, portare fuori la nostra italianità, che non sfigura» come dimostra lui stesso, che per il nuovo album si è affidato a tre produttori internazionali come Danilo Madonia, Celso Valli e Trevor Horn, e pensa a un tour all'estero «dove spesso abbiamo un seguito che non ci aspettiamo» ma dove «non voglio certo andare con una roba che si dica che l'Italia è pizza e fichi».