Rocco Hunt, 19 anni da Salerno,
unico campano a Sanremo 2014

Rocco Pagliarulo, per i fans Rocco Hunt, poeta urbano
Rocco Pagliarulo, per i fans Rocco Hunt, poeta urbano
di Federico Vacalebre
Mercoledì 18 Dicembre 2013, 17:41 - Ultimo agg. 17:57
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Rocchino forse non sa nemmeno chi sia Raffaele La Capria, non la sua bella giornata che canter all’Ariston. Eppure proprio Nu juorno buono il brano con cui Rocco Hunt , all’anagrafe Pagliarulo, 19 anni da poco compiuti, Poeta metropolitano laureato da un album campione di vendite, salernitano nato nel quartiere di Santa Margherita ed oggi residente in quello di San Diodato, sar in gara a Sanremo. Tra i Giovani scelti dalla commissione presieduta da uno che se ne intende come Mauro Pagani, che ha scelto anche cantautori come The Niro, Filippo Graziani (figlio di Ivan), Diodato e Zibba, oltre alla talent girl Veronica De Simone (viene da «The Voice of Italy»). A loro sei si aggiungeranno Vadim e Bianca, promossi dal concorso Area Sanremo: appuntamento con tutte e otto le Nuove Proposte all’Ariston, dal 18 al 22 febbraio.



Rocchino quasi non ci crede ancora, soprattutto ora che ha scoperto di essere l'unico rappresentante della Campania, senza voce tra i big: «Quando ho chiamato casa per dare la notizia mi sono fatto dei pianti lunghissimi con tutta la famiglia, mio padre mi ripeteva: ”Non mi sfottere, non mi sfottere”», racconta. Tra i 60 concorrenti arrivati all’ultima selezione non era l’unico rapper, ma la commissione (Claudio Fasulo, Andrea Guerra, Massimo Martelli e Stefano Senardi più l’ex Pfm) non ha avuto dubbi, neanche di fronte al dialetto: «Uso italiano e napoletano, resto fedele al mio stile e, per questo, sono doppiamente fiero»,spiega.



«Il mio pezzo è un pensiero positivo, ”Nu juorno buono stamattina/ m’ha scetato ’o sole”, rappo, con la consapevolezza che una tazzina di caffè può farti iniziare meglio le tue ventiquattr’ore. Non è un pezzo leggero, parlo del dramma della Terra dei fuochi, uso espressioni forti come ”Zero padroni” e ”gli ruberemo il trono”, ma l’atteggiamento è positivo, ha la speranza di chi ha visto quanto è buia la notte». I suoi ricordi di Sanremo sono vaghi: «L’anno scorso ho visto Clementino sul palco ospite degli Almamegretta, se devo andare indietro con il tempo ho negli occhi le immagini di una Pausini ancora bambina che vince con ”La solitudine”».



Ma era il ’93, prima che lui nascesse. Ora c’è l’album da preparare: «Se trovo le rime e i suoni giusti voglio approfittare di una vetrina così prestigiosa», dice con tutta la saggezza di un divo diciannovenne dell’hip hop. Se la vedrà con il pugliese Diodato che canterà «Babilonia», con Filippo Graziani (eliminato, invece, il figlio di Pierangelo Bertoli) con «Le cose belle», The Niro con «1969», Veronica De Simone con «Nuvole che passano», Zibba con «Senza di te», Bianca con «Saprai» e Vadim con «La Normalità». Rocker romano, The Niro, al secolo Davide Combusti, è già salito sul palco del concertone del Primo maggio ed ha collaborato con Chris Hufford, manager dei Radiohead.



Il savonese Zibba, alias Sergio Vallarino, guida gli Almalibre, in bilico tra canzone d’autore, rock e jazz ed ha vinto nel 2012 il Premio Tenco per il miglior album dell’anno.



Per molti, Rocchino è più big di gran parte dei big in gara, e il popolo della rete non avrà dubbi, soprattutto dopo che l'avrà sentito rappare: "Questo posto non deve morire/ La mia gente non deve partire/ Il mio accento si deve sentire/ La strage dei rifiuti/ L’aumento dei tumori/ Noi siamo la terra del sole/ non la terra dei fuochi".





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