Stash: «Mio padre, musicista, non mi ha mai dato lezioni di chitarra. Sanremo? Lo dedico a mio nonno che non c'è più»

Per lui, per i suoi compagni di viaggio, il cugino Alex Fiordispino e Dario Iaculli, il Festival di Sanremo è come la Champions League

Stash: «Mio padre, musicista, non mi ha mai dato lezioni di chitarra. Sanremo? Lo dedico a mio nonno che non c'è più»
di Luca Uccello
Domenica 17 Dicembre 2023, 10:42 - Ultimo agg. 18 Dicembre, 13:17
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Dopo il successo di Italodisco, il ritorno al Festival di Sanremo per un sogno che si realizza. Antonio “Stash” Fiordispino, frontman dei Kolors può dire di avercela fatta. «Sa perché sono orgoglioso? - racconta a La Repubblica _ Perché è tutta farina del nostro sacco, abbiamo lavorato tanto». Poi «ringrazio Maria De Filippi: è la prima persona che ha creduto in me, come una mamma, continuiamo a sentirci. Ti insegna a volare e a essere realista».

Sanremo 2024

Il suo Sanremo, Antonio lo vuole dedicare al nonno, da cui ha ereditato il nome. «È stato lui a insegnarmi cos’è la bellezza, a scoprirla in tutte le cose. Ci sono momenti in cui vorrei telefonargli, è successo quando ci hanno preso al Festival.

Non c’è più, ma penso che un pochino ci sia». Per lui, per i suoi compagni di viaggio, il cugino Alex Fiordispino e Dario Iaculli, il Festival di Sanremo «è come la Champions League. I festival di Amadeus sono diventati davvero la Champions, sapere di essere con quel mega cast è un orgoglio ed è già una vittoria».

L'adolescenza

Cresciuta a Napoli con papà Umberto musicista che non gli ha mai dato una sola lezione di chitarra. «Quando sono andato a Milano, senza niente, con la Peugeot scassata, papà, che mi aveva mandato a Londra a 14 anni in famiglia, per imparare l’inglese, mi ha detto: “Ti metto la benzina e vai”. Mi ha regalato la libertà e sa tutto di tutto: se giri con lui per le città ti senti ignorante».

Amici

Una strada percorsa sempre a testa alta, con i piedi per terra. «Nella casetta di Amici dove sono entrato da grande — avevo 26 anni — immaginavo quello che poteva succedere fuori. Poi quando ci siamo ritrovati nelle piazze piene, con la gente che cantava le canzoni, dicevo ai ragazzi: “Attenzione che questo non è solo nostro, è la televisione, la forza del talent”. Era importante che diventasse davvero “nostro”, frutto del lavoro, non della popolarità. Sono felice perché so che il successo è farina del mio sacco, della fatica». Stash ha capito di avercela fatta «quando è uscita Pensare male, che non aveva ambizioni, era “una canzone naturale” e guarda caso è finita in vetta alle classifiche».

Il concerto a Milano

E dopo Sanremo ad aprile i The Kolors suoneranno al Forum di Assago: «Il sogno della vita. Ho postato un video sui social. Passando dal Forum mi sono fermato per raccontare quando a 18 anni sono partito per Milano, per frequentare l’Accademia di Brera... Era un po’ una scusa. Giravo per le case discografiche, per gli uffici di management. Tante porte in faccia, ho ripercorso la fase in cui cercavo di andare avanti e sopravvivere. Ma avevo un sogno e mi dicevo: “Un giorno suonerò al Forum”. Mi ero appena trasferito, provo tenerezza ripensandoci: ad aprile suonerò lì»

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