Amadeus: «Sanremo 2024? Cantanti conduttori e più canzoni. La politica deve restare fuori dai palinsesti»

Il conduttore raggiunge quota 5 Festival consecutivi: "Ma questo è il mio ultimo Sanremo, mai mi sognerei di fare il sesto di seguito"

Amadeus: «Sanremo 2024? Cantanti conduttori e più canzoni. La politica deve restare fuori dai palinsesti»
Lunedì 4 Settembre 2023, 09:36 - Ultimo agg. 23 Ottobre, 16:49
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«Come dice Fiorello, io sono lo Swiffer delle polemiche, le attiro senza mai cercarle...». Ma a 61 anni Amadeus sa come conviverci, come andare a avanti. «Io al Festival - racconta al Corriere della Sera - mi concentro su altro: mi interessa il gradimento del pubblico, che funzionino gli ascolti, le canzoni e il mercato pubblicitario». Il resto è noia, come canterebbe qualcuno. Un compleanno come gli altri per il direttore artistico del Festival di Sanremo. «Mi godo gli anni che ho e non ci penso. L’importante è avere obiettivi, energia, positività oltre alla salute, ovvio. Faccio sempre l’esempio di Gianni Morandi, che ha una forza doppia rispetto alla mia: ecco lui è un modello da seguire...».

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La lunga stagione televisiva di Amadeus sta per cominciare.

tutte le sere con Affari tuoi, tre prime serate di musica con Suzuki Arena e poi naturalmente il Festival della canzone italiana a febbraio. «Faccio le cose che mi piacciono e mi danno entusiasmo a partire dalla musica e dai quiz, le mie due passioni. Non farei mai una prima serata tanto per essere in onda a ogni costo. La verità poi è che non sono un amante del prime time e cerco di farne pochi, la prima serata è molto più stressante rispetto a un quotidiano; andare in onda tutti i giorni invece quasi mi rilassa, è la mia routine. Mi piace quando la gente mi considera l’amico della porta accanto, una voce e un viso familiare; e questo riscontro te lo dà il rapporto quotidiano con il pubblico».

 

Le novità di Sanremo

Al Corsera confida che per pensare a Sanremo è ancora presto. Il duro lavoro per lui comincerà tra ottobre e novembre. Ma «posso prevedere una presenza notevole. L’anno scorso ho ascoltato 300 brani, quest’anno penso arriveremo a 400». Tante, troppe? Non è un problema. «La selezione e la scelta delle canzoni è forse la cosa che mi piace di più. Ovviamente ho già dei pensieri, delle idee, a volte mi sveglio alle tre di notte per segnarmi uno spunto da sviluppare».

Tra le novità annunciate quella in cui i cantanti nella seconda e nella terza serata si presenteranno a vicenda. «Non so se è un’idea geniale ma sinceramente non ho pensato ai costi anche perché ogni anno non ho speso un centesimo in più rispetto al budget di Sanremo a fronte di un introito pubblicitario che è aumentato di anno in anno».

La politica

Aumentano come le polemiche. L'ultima quella su Fedez e Rosa Chemical. «Non voglio ritornare sul passato, io invito al Festival chi penso abbia una bella canzone da proporre, non faccio un esame o dei colloqui preliminari, non chiedo la tessera elettorale. Ognuno è libero di comportarsi come vuole, assumendosi ovviamente le proprie responsabilità. Poi in cinque ore di diretta è normale che non si possa prevedere tutto».

Pressioni politiche? «Sono sereno, non ho mai avuto rapporti con la politica, e i miei Sanremo non sono mai stati Sanremo politici. In passato sono stato attaccato da tutti: dalla destra e dalla sinistra, dal centrodestra e dal centrosinistra, quindi vuol dire che sono una persona libera. E penso che sia giusto che la politica non si occupi dai palinsesti»

Quest'anno Amadeus raggiungere quota 5 Festival consecutivi. Come Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Ma non ci sarà il sorpasso: «Sono onorato di essere vicino a due giganti, inimitabili, della tv. Ma questo è il mio ultimo Sanremo, mai mi sognerei di fare il sesto di seguito»

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