Teatro di Napoli - Teatro nazionale, nel cartellone 2023 Nanni Moretti e Irina Brook

Il Mercadante aprirà il 18 ottobre con «Clitemnestra» con la regia di Roberto Andò

Donatella Finocchiaro è la «Lupa» di Verga
Donatella Finocchiaro è la «Lupa» di Verga
di Luciano Giannini
Mercoledì 14 Giugno 2023, 10:00
5 Minuti di Lettura

Per giudicare la qualità della stagione bastino alcuni nomi: Nanni Moretti, Milo Rau, Irina Brook, Lluis Pasqual, Livermore, Moni Ovadia, Orsini, Bentivoglio, Giordana, Lazzareschi, Gassmann... Poi le donne: Villoresi, Pozzi, Finocchiaro... E i napoletani: Moscato e la Danieli, Confalone, Musella, Cirillo, Taiuti... tutti nei cartelloni del Teatro di Napoli - Teatro nazionale, diretto da Roberto Andò, che ieri ha presentato i titoli di Mercadante, San Ferdinando e Ridotto nella sala di Eduardo, celebrando i 20 anni di vita del teatro pubblico. Andò: «La città del teatro, Napoli, ci ha affidato un mandato: accogliere il mondo, garantire varietà e pluralità, aprirsi a tutti. E se la crisi del Covid ci ha costretto a riflettere sulla necessità del teatro, per celebrare i 20 anni approfondiremo la riflessione con una giornata di incontro tra artisti nazionali e internazionali».

Il Mercadante aprirà il 18 ottobre con «Clitemnestra», che Andò, firmando anche la regia, ha tratto da Colm Tòibìn. L'allestimento, con Isabella Ragonese, inaugurerà, venerdì e sabato prossimi, «Pompeii theatrum mundi». Un altro spettacolo è al Campania Teatro Festival fino a stasera, prima di passare in stagione (a novembre): «Circus Don Chisciotte», di Ruggero Cappuccio, che segna il ritorno del regista Antonio Latella. Ed ecco l'evento Moretti, alla sua prima regia teatrale con «Diari d'amore», tratto da «Fragola e panna» e «Dialoghi», dell'amata Natalia Ginzburg. Nanni sarà al Mercadante in gennaio e dirigerà Valerio Binasco in una coproduzione internazionale dello Stabile di Napoli. Ed eventi sono il monologo «The interrogation» e «The repetition -Histoire (s) du théâtre (I)» di Milo Rau, regista svizzero provocatorio già dal nome della sua compagnia, l'Istituto internazionale di omicidio politico. Monologo, anzi lettura scenica, sarà quella di Bentivoglio, che farà rivivere il trascurato e geniale Flaiano («La solitudine del satiro»). Come sfida tra primedonne si presenta «Maria Stuarda» di Schiller, che vanta tre nomi eccellenti: Davide Livermore alla regia, Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi. E nel segno del femminile è «Seagull Dreams», personale rilettura del «Gabbiano» di Cechov, firmato da Irina, figlia di Peter Brook, con la Villoresi. Il cartellone è ricco di cultura russa: ancora Cechov («Zio Vanja» di Livi); Dostoevskij (Orsini torna alle «Memorie di Karamazov»); Gor'kij («L'albergo dei poveri» con Popolizio). Nobile cultura italiana sarà «Pa'», su testi di Pasolini, che unirà Marco Tullio Giordana e Luigi Lo Cascio. Orlando proporrà «Ciarlatani» di Remòn. Lazzareschi sarà diretto da De Rosa in «Processo a Galileo».

Chiuderanno Binasco, la Villoresi e Vittoria Mezzogiorno con «La ragazza sul divano» di Jon Fosse.

Il San Ferdinando è terra di indiani napoletani: Moscato e la Danieli con «Tiempe sciupate» («è un mio testo dell'88, - dice Enzo - che ora riprendo assieme alla mia attrice d'elezione»); Marina Confalone, diretta da Gassmann, in «La scatola di biscotti», nuova drammaturgia di Maurizio de Giovanni; Lina Sastri in «Nozze di sangue» di Lorca, regia di Llouis Pasqual (il 23 giugno a Pompei); Alfonso Postiglione, alle prese col Bergman del «Rito». Poi gli omaggi: di Musella all'amato Pinter e di Andrea Renzi e Iaia Forte al «Cinemamuto» napoletano; di Marcello Cotugno, che rileggerà «La madre» di Zeller, ancora con Renzi e la Savino. Ma vedremo anche Moni Ovadia nel suo storico «Oilem Golem»; la geniale diversità di Antonio Rezza («Hybris»); Pirrotta diretto da Andò in «Storia di un oblio»; mentre Donatella Finocchiaro sarà la «Lupa» di Verga. Per la danza, un ospite illustre: Virgilio Sieni. Si alza la qualità nel Ridotto del Mercadante, con Verdastro, la Morea, Sinisi, Elena Arvigo, Raffaele Di Florio, Elia Shilton, Arturo Cirillo e Tonino Taiuti.

Alla presentazione al San Ferdinando c'è anche il sindaco, presenza significativa. Gaetano Manfredi conferma la volontà di affidare allo Stabile la gestione del Centro di arti e musica che sorgerà sui resti dell'ex mercato ittico: «Vogliamo intercettare nuove tendenze e nuovo pubblico, nel segno di una cultura che non respinga ma accolga. L'opera sarà finanziata con 10 milioni di euro di fondi europei. A settembre i bandi d'appalto». Il Comune ha aumentato i contributi allo Stabile: 1.440.000 euro. L'elenco completo lo fornisce Luciano Cannito, presidente del Cda: 1.880.000 la Regione; 1.400.000 la Città metropolitana; 1.882.000 il Ministero, che ha concesso altri 500mila euro per Pompei; 29.000 tra Inda, Comune e Parco archeologico. Totale: quasi 7 milioni e mezzo. Da spendere per assolvere il compito; anzi, il «mandato». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA