Fabio Fazio: «Discovery mi ha voluto, la Rai no. Quanto guadagno? Fatti miei, ma un punto di share vale milioni di euro»

«A marzo l’amministratore delegato mi disse che non sarebbe rimasto e non poteva rinnovare il contratto. A quel punto cominciò la trattativa con Discovery»

Fabio Fazio: «Discovery mi ha voluto, la Rai no. Quanto guadagno? Fatti miei, ma un punto di share vale milioni di euro»
Fabio Fazio: «Discovery mi ha voluto, la Rai no. Quanto guadagno? Fatti miei, ma un punto di share vale milioni di euro»
Domenica 8 Ottobre 2023, 09:59 - Ultimo agg. 17:04
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Dopo quarantanni di Rai, Fabio Fazio ricomincia dalla Nove. Un nuovo inizio, che racconta al Corriere della Sera, che lo riporta al suo inizio di carriera: «Imitatore a Pronto Raffaella: 10 ottobre 1983. Non avevo ancora compiuto 19 anni, l’età di mio figlio adesso».

Con molta onestà «non pensavo che mi avrebbero chiamato. Facevo l’ultimo anno di liceo. Sarebbe come se adesso mi chiamassero per fare il corazziere al Quirinale». Esordio con Raffaella Carrà. Niente male. «Me la trovai davanti in ascensore, mi salutò con un cenno del capo. Stavo salendo dagli autori, che erano Magalli e Boncompagni, e non sapevo se mi aveva riconosciuto o se dovevo presentarmi come il nuovo ragazzo delle imitazioni. Pensai con stupore che Raffaella era a colori. L’avevo sempre vista in bianco e nero».

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L'arrivo a Discovery

Dai ricordi del passato al presente lontano dalla Rai: «Non me ne sono andato di nascosto.

Ho avuto un’offerta importante ed entusiasmante per un nuovo inizio. Da Warner Bros Discovery, un gruppo che mi cercava da sei anni». Un addio annunciato: «A marzo l’amministratore delegato mi disse che non sarebbe rimasto e non poteva rinnovare il contratto. A quel punto cominciò la trattativa con Discovery. Lo scrissero i giornali, in Rai lo sapevano tutti: non sono scappato di nascosto col favore dell’oscurità. Semplicemente non si è fatto vivo nessuno e dunque ho capito che la storia finiva lì. A quel punto sono andato felicemente verso quella che considero una seconda vita. Penso sia la cosa giusta. È bello sentirsi voluti. Sono molto contento, e sono enormemente grato a Discovery con cui ho inizio una nuova avventura entusiasmante. Non dirò mai nulla contro la Rai, dopo tanto tempo passato non a mangiare nel piatto ma a cucinare quel piatto. È chiaro che questo lavoro si fa se si è voluti, e se si è utili».

«Non sono mai stato difeso»

Al Corriere della Sera Fabio Fazio ricorda i 124 attacchi ricevuti da Matteo Salvini («poi non li ho più contati...»), ricorda di essere un uomo libero. «La libertà è una sorta di solitudine. Non vivo a Roma ma a Milano, con la mia famiglia. Non frequento quasi nessuno. Se avessi avuto qualcuno dietro, i miei anni sarebbero stati diversi, sarei ancora su Rai1 dove ero arrivato nel 2017». E sia chiaro che «se fossi organico al Pd o a chiunque altro sicuramente sarei ancora in Rai. Non sono mai stato difeso, con buona pace degli illustri colleghi secondo cui ero tornato su Rai3 grazie al Pd. Non ho mai avuto nessun tipo di aiuto, e non mi sognerei di chiederlo».

Alla domanda di quanto guadagna ora Fabio Fazio si nasconde sostanzialmente dietro a un comment: «Sono fatti miei. Mi hanno sempre chiesto quanto guadagnavo in Rai; non mi hanno mai chiesto quanto ho fatto guadagnare alla Rai. “Che tempo che fa” portava alla media di Rai3 oltre un punto di share. E un punto di share vale alcuni milioni di euro. Per 20 anni».

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