Giappone, la triste storia di Nasubi: partecipò al «Truman show» nipponico

Durante la pandemia Tomoaki Hamatsu è diventato un simbolo per la campagna «resta a casa»

Giappone, la triste storia di Nasubi: partecipò al «Truman show» nipponico
di Mattia Ronsisvalle
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 19:26 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 16:17
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Conoscete la storia di Tomoaki Hamatsu?
Nasubi, com’è stato soprannominato dagli autori e dagli spettatori per via della sua testa a forma di melanzana, ha partecipato a uno dei reality più estremi del Paese nipponico: ancora oggi però paga le conseguenze della sua esperienza.

No, non stiamo parlando della serie sudcoreana targata Netflix Squid Game ma ci siamo vicino.
Il Giappone ha una lunga tradizione di format basati sulla violenza e in particolar modo i reality show, spesso crudeli e sadici nei confronti dei concorrenti che vi partecipano.
Tra i programmi televisivi più «cattivi» del Paese nipponico c’è «Susunu! Denpa Shōnen» andato in onda dal 1998 al 2002. Nel corso quadriennale del programma originale, i partecipanti hanno completato circa 20 sfide. Tra le più note c’è: «Denpa Shōnen teki Kenshō Seikatsu» (lett. «Il premio di Denpa Shonen»), probabilmente la sfida più nota dello spettacolo.
La trasmissione lanciò una lotteria per scegliere un giovane comico da lanciare nello star-system.
Nosubi, comico di professione, si iscrisse e venne estratto.
Il giovane è stato così costretto a vivere più di un anno nudo in un appartamento sia in Giappone che in Corea, vivendo solo di lotterie commerciali.
La prova sarebbe terminata quando il valore dei prodotti vinti avrebbe raggiunto 1 milione di yen (6.962 euro, ndr.).

La prova

Nasubi iniziò la prova venendo rinchiuso in una piccola stanza con oggetti di uso quotidiano: un tavolino, un fornellino, un plico di riviste, una radio, un telefono con cui partecipare ai concorsi a premi e un pacco di cartoline da compilare e spedire per partecipare alle lotterie pubblicate nelle riviste presenti nella stanza.

Interazioni sociali? Zero. L’unico contatto con il mondo esterno, oltre ai produttori dello show, era con il fattorino che gli portava gli oggetti vinti. Nasubi nelle prime due settimane non ebbe cibo a disposizione e si dovette alimentare solo con acqua fino a che non riuscì a costruire una rudimentale pentola per cuocere il riso.
Ogni giorno compilava centinaia di cartoline per partecipare ad altrettante lotterie. Vinse un po’ di tutto: cibo per cani, lingerie, una bicicletta, una tv (inutilizzabile visto che nella stanza non c’era nessuna antenna o presa tv), una PlayStation e molti altri oggetti di poco valore.

Non vinse mai un indumento e così, per tutta la durata dello show, rimase completamente nudo.

No privacy

Tomoaki era conscio della presenza delle telecamere e dei microfoni che 24 ore su 24 registravano la sua prova: pensate che la regia copriva i genitali del concorrente con una grafica, stile cartoon, di una melanzana.
Ogni settimana, un riassunto della sua vita da recluso veniva trasmesso all’interno del programma.
Le situazioni di Nasubi, anche le più drammatiche ed imbarazzanti, venivano montate in modo da suscitare sempre il divertimento del pubblico.
Così la trasmissione ebbe un grande successo arrivando a raggiungere i 17 milioni di spettatori.
Al raggiungimento del milione di yen, Nasubi venne bendato e invece di ricevere il premio finale fu portato in Corea del Sud e rinchiuso in un’altra stanza dove gli fu ordinato guadagnarsi il biglietto aereo per il Giappone: altri quattro lunghi mesi di reclusione. Raggiunto anche questo obiettivo, venne bendato di nuovo e riportato in Giappone, in un’altra stanza. Toltisi i vestiti, come da regolamento, si sedette e, all’improvviso caddero le pareti: si trovava al centro di uno studio televisivo con tutto il pubblico davanti. Potete immaginare lo stato d’animo del poveretto. La reclusione di Nasubi era durata in totale 15 mesi, dal gennaio 1998 a marzo dell’anno successivo.

È tutta una recita?

Ci sono forti dubbi che il reality sia andato esattamente in questo modo dato che la produzione aveva il controllo completo dello show e quindi poteva manipolare alcuni aspetti dello spettacolo come le vincite alle varie lotterie: questo per dare la possibilità a Nasubi di sopportare meglio la reclusione. Il ragazzo durante lo spettacolo comunque soffrì sia fisicamente, che mentalmente. Come ha raccontato lui stesso, varie volte si trovò sull’orlo di una crisi di nervi che l’avrebbe spinto a fuggire dalla reclusione. Nasubi ha sottolineato, chissà se di sua spontanea volontà o se previsto da qualche clausola del contratto, che non ha mai avuto sentimenti di rancore verso i produttori del reality-show.

Più fame che fama

La popolarità di Nasubi scemò presto: non divenne una star come gli era stato promesso ma ebbe ruoli nel cinema, nella televisione e nel mondo del teatro. Divenne un personaggio di spicco nel suo distretto natio di Fukushima. Dopo il disastro nucleare che colpì la centrale, si adoperò per raccogliere fondi in favore delle persone colpite dal disastro. Nel 2016 ha scalato, con successo, il monte Everest. Ma ancora oggi Nasubi parla, attraverso i media nipponici, dell’esperienza scottante: «Per più di sei mesi avevo difficoltà a indossare vestiti perché mi accaldavano troppo. Parlare con le persone e avere delle conversazioni mi è ancora difficile oggi».
Nel periodo della pandemia Tomoaki Hamatsu è diventato un simbolo per la campagna «resta a casa» con la speranza di non essere ricordato solo per il Truman show nipponico.

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