Ad Auckland riprende la Prada Cup. Sicuramente Luna Rossa Prada Pirelli e Ineos Team UK correranno sabato e domenica. Si vorrebbe anche venerdì, la notte tra giovedì e venerdì in Italia, ma per questioni organizzative in acqua, legate anche ai circa 100 volontari coinvolti nell’attività di messa in sicurezza del campo di regata, è poco probabile.
La decisione dell’America’s Cup Event, a valle di vivaci polemiche e corredata da un bel carico di veleno contro Luna Rossa contenuta nel comunicato che l’ha accompagnata, è arrivata alle 22.49 ora italiana, le 10.49 a Auckland, 11 minuti prima dell’inizio della Conferenza Stampa convocata dal Challenger of Record per ribadire la propria volontà di riprendere le gare in acqua, come previsto dai protocolli messi a punto in precedenza, proprio per eventualità di questo genere. D’altronde, dopo 72 ore di lock down di livello 3 a seguito della scoperta di tre casi di COVID 19, Auckland da martedì pomeriggio è scesa a lock down di livello 2, una condizione che consente le regate, anche di Coppa America, appunto nel rispetto di protocolli pre-concordati da tempo.
Le autorità e il sindaco di Auckland avrebbero preferito un posticipo di una settimana delle regate, sperando in un passaggio a lock down di livello 1 che avrebbe permesso alla gente di godersi di più lo spettacolo e consentito agli esercizi commerciali di lavorare appieno.
Il tutto non senza lanciare accuse agli italiani del Challenger of Record di non dimostrare onore e rispetto per la gente di Auckland, i Kiwis e la Nuova Zelanda. Arrivando ad accusarli di avere solo in mente l’interesse di Luna Rossa e di aver dimenticato le parole di Patrizio Bertelli che aveva invitato tutti a impegnarsi a vivere la Prada Cup con corretto spirito sportivo. Un’accusa infondata, rispedita garbatamente, ma fermamente, al mittente da Longanesi Cattanei e dal General Counsel del Challenger of Record, avvocato Alessandra Pandarese.