Campania 2000 sul tetto d'Italia:
«Il parkour è il futuro dello sport»

Campania 2000
Campania 2000
di Diego Scarpitti
Martedì 8 Dicembre 2020, 20:10 - Ultimo agg. 20:17
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Campania 2000 sul tetto d’Italia. Napoli si riscopre capitale del parkour. A fronte di brillanti e certificati risultati, lecito chiedere il Polo federale nell’urbe di Partenope. Serviranno tempo, risorse e risposte. «Abbiamo portato a casa 5 medaglie d’oro, ben 5 titoli italiani, e non abbiamo alcun aiuto da nessuno, per continuare a forgiare campioni. Le istituzioni dovrebbero mostrare interesse e riconoscenza», spiega il tecnico Marco Castaldo. «Siamo una realtà pazzesca. Il parkour è il futuro dello sport, una disciplina salutare per la crescita dei più piccoli». 

Alle oggettive difficoltà si sopperisce con l’inventiva. «Non disponiamo di un park. Ci alleniamo all'aperto, alle intemperie, sul tetto della palestra che abbiamo allestito di nostra iniziativa con materiali di scarto. Trapano, martello, saldatrice ed ecco i nostri ostacoli». Vivere gli spazi urbani la vera sfida. «Serve una struttura omologata, per proseguire il percorso agonistico. I costi sono notevoli e non disponiamo delle necessarie risorse. Abbiamo bisogno di qualcuno che creda in noi e che ci sostenga concretamente», auspica Castaldo.

 

La Campania 2000 si è presentata con 11 atleti a Rimini. Si è riconfermato campione italiano junior Freestyle il 16enne Lorenzo Poerio. La sua una grande prestazione contro rivali di livello, impreziosita dal secondo posto nello Speed Contest. «Ero sicuro che ci sarebbero stati avversari fortissimi. Esco imbattuto per la seconda volta consecutiva e riesco a mantenere il titolo. Ho avuto la possibilità di mettere in atto quanto ho imparato dai miei coach in questi ultimi anni», -osserva Poerio-, «riuscendo a portare in gara un salto non semplice sul quale lavoravo da tempo». Nel cuore un sogno da realizzare, ispirandosi ai compagni di squadra più grandi. «Rappresentare l’Italia con i colori azzurri della Nazionale».

Esulta d’indicibile gioia la 22enne Serafina Ferraro, laureatasi campionessa italiana assoluta Freestyle. Talento indiscutibile, la napoletana ha chiuso al secondo posto nello Speed. «Questa vittoria è la prova evidente che i sacrifici conducono ai risultati, e quando arrivano sono molto soddisfacenti». Tenacia, cuore e convinzione. «Ho dimostrato a me stessa che non ci sono limiti e spero che questa esperienza possa essere un messaggio di forza per tutti coloro che ci seguono». 

Neofita vincente la 15enne Chiara Vitolo, campionessa italiana junior Freestyle e Speed.

Emozionanti le sue prestazioni. «Ho iniziato a praticare parkour per le sensazioni forti che provoca. Peculiare l'approccio alla gara, elevato lo sforzo mentale per rimanere concentrati. Ho la fortuna di avere un coach e una squadra che mi hanno aiutata ad affrontare al meglio ogni situazione». Parità di genere anche nello sport. «Spero che la componente femminile del parkour italiano possa crescere, perché è uno sport che lascia libertà di espressione a tutti e insegna tanto», conclude Chiara. 

Esempio di costanza e caparbietà, il 25enne Antonio Bosso, allenato da Andrea Prota e Marco Castaldo, si è preso la scena, attenzionato dal direttore tecnico della sezione Salute e Fitness, Roberto Carminucci, coadiuvato dai tecnici federali Marco Bisciaio e Francesco Venturelli. Il talento di Barra è diventato campione italiano assoluto Freestyle.  

Doppio argento nella staffetta a squadre senior e junior. Da segnalare, infine, Chialvo Lautaro quarto nel Freestyle e terzo nello Speed, Franco Passero quarto nello Speed Contest. Ottime performance anche per Fabio Russo, Lorenzo D'Avanzo, Matteo Porcelli e Alessandro Amato. Il nazionale Mario Russo, a causa di un errore in qualifica nel Freestyle, non è riuscito a raggiungere il punteggio minimo per entrare in finale. Fermo ai box il fenomeno Rosario Barile, infortunato alla caviglia sinistra.

«Si guarda avanti con ottimismo. Puntiamo ai Mondiali di Hiroshima del 2021. Faremo di tutto per essere nella terra del Sol Levante», chiosa Castaldo. Napoli, la Campania (2000) e il Giappone sempre più vicini.

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