Nuoto, novità sul ritiro di Sun Yang. Dalle scene isteriche e un armadio distrutto

Nuoto, novità sul ritiro di Sun Yang. Dalle scene isteriche e un armadio distrutto
Lunedì 17 Agosto 2015, 19:27
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Ricordate Sun Yang, il nuotatore cinese che poco più di una settimana fa disertò a sorpresa la finle dei 1500 stile libero vinti poi da Gregorio Paltrinieri ai mondiali di nuoto di Kazan?

Ebbene da quel giorno le versioni relative al perché della sua assenza al blocco di partenza si sono susseguite. Il tricampione mondiale britannico Adam Peaty, ranista, ha pubblicata un'altra ricostruzione sul suo blog, così come ha fatto Pale Joensen, mezzofondista delle Isole Far Oer finalista mancato, ovvero la riserva che avrebbe potuto essere richiamata in acqua se la Cina avesse annunciato entro un'ora dalla gara il forfait di Yang.



Non c'è soltanto l'effetto della rissa provocata nella piscina di riscaldamento con Larissa Oliveira quella domenica mattina a Kazan e che aveva portato alla protesta formale il Brasile, ma anche la testimonianza dell'isteria che ha preso il sopravvento nel campione cinese, apparso assai aggressivo poi anche nel pomeriggio pre-gara, al punto da distruggere a pedate l'armadietto dello spogliatoio nell'Arena.



Spogliatoio svuotato da tutti gli occhi indiscreti, chiuso per una sorta di resa dei conti tutta cinese, così come racconta l'ultimo ad aver lasciato la stanza, il belga Pete Timmers, costretto ad uscire dalla federazione cinese.



«Venti cinesi hanno cominciato ad urlare tra loro, hanno bloccato le porte dello spogliatoio, prima mi hanno fermato poi mi hanno fatto uscire per fare in modo che nessuno capisse costa stese succedendo in quel momento» ha rivelato il nuotatore preferendo l'anonimato. «Sun sembrava fuori di sé, prima aggressivo, poi triste quando gli hanno fatto vedere un foto su Twitter, e ha cominciato a scusarsi, quasi piangendo. Teneva gli occhi bassi».



Peaty non è clemente con Sun: «Non so cosa sia successo davvero dietro le quinte, ma è davvero deludente, è uno schiaffo al buon senso, non è un buon messaggio questo mandato da un nuotatore che è stato anche squalificato per doping. Cosa può pensare la gente dopo averlo visto di nuovo vincere e poi rinunciare?».



Il mistero a questo punto si infittisce.
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