Battesimo di fuoco dei playoff per la Givova Scafati, che in gara uno dei quarti di finale playoff si è imposta per 76-51 ai danni della Novipiù Casale Monferrato, in un PalaMangano incandescente. Brava la squadra campana che ha avuto si è imposta con personalità e carattere contro una formazione scesa in campo con due assenze, quelle del capitano Martinoni e della guardia Williams, trovati positivi al covid-19 al consueto tampone pre-gara. Esordio per Cournooh con 7 punti, tanti rimbalzi e una buona gara complessiva.
In avvio qualche errore in fase di possesso dei locali permette a Sarto di portare i suoi avanti 0-4 al 2’. La sfida stenta a decollare, il punteggio resta basso, anche per l’aggressività e l’intensità difensiva sciorinata in campo da ambedue i quintetti, in particolare quello ospite, bravo a tenere il naso avanti fino a metà frazione (3-6 al 5’). Scaldano la mano Clarke e Monaldi dalla lunga distanza, così l’ago della bilancia si sposta dalla parte dei padroni di casa (9-8 al 6’), nonostante un ottimo Okeke, che svetta sotto le plance. Coach Rossi cambia quintetto, ma la situazione resta pressoché immutata, nonostante il passaggio difensivo a zona della formazione piemontese. Il primo quarto si chiude infatti con i locali avanti 16-12. La Novipiù insiste con la difesa a zona, a cui Rossato e soci riescono pian piano a trovare le giuste contromisure (26-17 al 14’), limitando il potenziale offensivo rossoblù con una difesa accorta e lucida. Hill-Mais e Leggio sotto i tabelloni fanno la voce grossa (28-21 al 5’), ma ci pensa Cournooh a regalare ai gialloblù il vantaggio da doppia cifra (31-21 al 16’).
Utilizzando dieci dodicesimi degli uomini a sua disposizione, coach Rossi tiene tutti sulla corda. I suoi atleti raggiungono gli spogliatoi all’intervallo in vantaggio 37-30.
Coach Alessandro Rossi a fine gara: «Abbiamo sofferto l’emozione da playoff ad inizio contesa, sicuramente pregiudicata dalle importanti assenze di Williams e Martinoni tra le fila di Casale Monferrato. Siamo riusciti a prendere in mano la partita molto presto e controllarla con una gestione delle rotazioni, che ci ha permesso di distribuire equamente il minutaggio tra i giocatori. Questo ci ha consentito poi di avere un livello di intensità sul campo sempre molto alto, a prescindere da chi è stato utilizzato. Okeke? E’ un giocatore di altro livello, destinato ad un futuro che va ben oltre la serie A2. Abbiamo sofferto le situazioni spalle a canestro con i nostri piccoli, alle
quali ci siamo riusciti ad adeguare, sporcando il loro gioco».