Scandone Avellino, ultimi giorni
per evitare la scomparsa definitiva

Scandone Avellino, ultimi giorni per evitare la scomparsa definitiva
di Franco Marra
Domenica 22 Settembre 2019, 14:00
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Mentre con la Supercoppa in programma a Bari è iniziata ufficialmente la stagione della massima serie, che dopo venti anni non vedrà Avellino ai nastri di partenza, si assottigliano sempre di più le possibilità che la Scandone possa essere presente alla prima del campionato di serie B. Il primo turno si giocherà domenica prossima a Minturno contro lo Scauri, ma in questo momento è difficile che la formazione avellinese possa scendere in campo. Anche perché ad oggi, a soli sei giorni dai termini di scadenza per il tesseramento di tecnici, atleti e dirigenti, una formazione non c'è ancora.
 
A Palazzo di Città si nutre ancora fiducia in uno scatto di reni finale che possa mettere una grossa toppa ad una situazione che è scivolata via senza che la proprietà abbia mosso un passo per evitare la fine del sodalizio, dopo settantuno anni di vita, spesso tribolata, ma che non è mai stata così grave come in questo momento. Il problema da superare è quello economico, trovare le risorse utili a saldare il lodo Bergamaschi, circa 26.000 euro, da versare entro martedì, per ottenere la liberatoria ed avviare la macchina sportiva, che avrà bisogno comunque di altre risorse. Perché un allenatore disposto ad assumersi la grossa responsabilità di portare avanti questa assurda situazione c'è, ed è Gianluca De Gennaro. E' vero che non c'è nessun giocatore sotto contratto, ma ce ne sono tanti disposti ad accettare questa sfida, e che preferiscono comunque Avellino ad altre piazze. Ma non si potrà tirare ancora la corda. Al momento i tentativi del sindaco e del notaio D'Amore non hanno avuto ancora riscontri positivi, ed anche i tempi per cercare di attivare una newco per gestire il campionato sono davvero ridotti all'osso. In effetti le speranze di veder giocare la Scandone nel prossimo campionato di serie B sono davvero ridotte al lumicino, ed i tentativi di salvare il club appaiono più come un accanimento terapeutico. Per carità, si tratta di nobili tentativi, ma resta la delusione per la totale assenza della proprietà Sidigas che, con il suo comportamento sta avallando i dubbi degli Original Fans, che nel loro striscione esposto all'esterno del PalaDelMauro si chiedevano se il versamento della cauzione di 40.000 euro non fosse «l'ennesima pagliacciata». Purtroppo il silenzio e l'immobilismo della Sidigas e di De Cesare avallano questa ipotesi, che porterà alla fine della Scandone, anche se saremmo ben lieti di essere smentiti.
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