Non finirà come nel 2018. O perlomeno non dovrebbe. Altra Roma ma, soprattutto, altro Benevento. Sul palcoscenico più prestigioso, nel tempio che ha ospitato finali di Mondiali ed Europei, della vecchia Coppa Campioni e di Champions League, la «strega» è pronta a indossare il vestito più elegante e a stupire ancora. L'esecuzione stavolta dovrà essere più che impeccabile, all'orchestra diretta da Inzaghi toccherà suonare perfettamente a tempo. Nella notte dell'Olimpico, sotto gli occhi di centinaia di migliaia di utenti collegati da tutto il pianeta per il posticipo domenicale della Serie A, i giallorossi del Sannio non ci tengono a fare da vittima sacrificale e sanno bene che sarà necessario tirar fuori una prestazione adeguata a una serata di gala. SuperPippo è stato perentorio e meticoloso nella preparazione di un match così complesso: massima concentrazione e riduzione al minimo del margine d'errore, transizioni e ripartenze senza rinunciare all'organizzazione, ma soprattutto divertirsi, onde evitare di lasciarsi condizionare dall'eccessiva pressione. Si parte sempre alla pari, nonostante l'abissale differenza di valori tecnici, e a volte qualche idea in più rispetto al collega sulla panchina avversaria può aiutare a diminuire il gap. Identico effetto possono sortire corsa, propensione al sacrificio, cattiveria agonistica, freddezza e lucidità.
L'allenatore piacentino dovrebbe aver sciolto il penultimo dubbio optando per Maggio e Letizia sulle corsie (di conseguenza il belga Foulon partirà dalla panchina) mentre sul terminale offensivo deciderà stamattina, dopo il risveglio muscolare e una lieve sgambatura pre-gara. In questo momento da centravanti dovrebbe essere preferito Sau rispetto a Lapadula, che ancora non è al meglio. L'orientamento, che per la verità potrà sempre cambiare fino all'ultimo istante, sembra dunque l'attacco leggero, con il sardo a spaziare su tutto il fronte offensivo e, all'occorrenza, a scambiarsi di posizione con Caprari per non offrire punti di riferimento alla retroguardia avversaria. «Pattolino» ha già fatto male alla Roma in più occasioni (3 volte a segno, tra queste l'ultima sua rete in A che risale al dicembre 2018) e potrebbe avere il piede caldo per farlo di nuovo.
Inzaghi avrà pure diverse carte da giocarsi durante la partita, a cominciare da Insigne e Improta (due elementi versatili, soprattutto il secondo, che gli consentirebbero non solo un logica alternanza ma anche di cambiare sistema di gioco), per proseguire con Foulon per far rifiatare uno dei due esterni bassi, Tuia qualora servisse passare alla difesa a tre, Tello (che ha recuperato in extremis anche se è reduce da circa un mese di inattività) ed Hetemaj come alternativa sulle mezzali, oltre all'escluso tra Sau e Lapadula. Attenzione anche al giovane Di Serio, che in caso di necessità potrebbe entrare nelle rotazioni. La comitiva sannita è da ieri nella capitale e stavolta può sognare di uscire indenne dall'Olimpico, continuando la rincorsa verso quell'ambìto traguardo che si chiama salvezza.