Spal-Benevento, De Rossi contro Cannavaro: amici mondiali nemici per un giorno

Prima volta contro da allenatori dopo l'ultima da calciatori 13 anni fa

Cannavaro e De Rossi, due dei più amati tra i campioni del 2006 si ritrovano l'uno di fronte all'altro
Cannavaro e De Rossi, due dei più amati tra i campioni del 2006 si ritrovano l'uno di fronte all'altro
di Luigi Trusio
Sabato 12 Novembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 14:02
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Uno è stato ad un passo dall'accomodarsi sulla panchina giallorossa meno di tre mesi fa. L'altro, solo per un ripensamento, non è diventato commissario tecnico della Polonia ad inizio anno. Si ritrovano dopo lungo tempo, sempre con quell'inossidabile filo conduttore che è il trionfo al Mondiale di Germania, e si sfidano questo pomeriggio (ore 14) al Paolo Mazza di Ferrara. Daniele alla guida della Spal, Fabio al timone del Benevento.

Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro, due assoluti protagonisti di quella fantastica cavalcata, due dei più amati tra i campioni del 2006 che si ritrovano l'uno di fronte all'altro per la prima volta da allenatori, dopo l'ultima da calciatori, oltre 13 anni fa.

Era il 30 agosto del 2009, un Roma-Juventus 1-3 alla seconda di campionato che vide prevalere il Pallone d'oro (nella sua stagione conclusiva in maglia bianconera) nonostante il gol del momentaneo pareggio proprio di De Rossi su punizione. In nazionale hanno condiviso gioie ma pure dolori, come la cocente eliminazione in Sudafrica nel 2010 da campioni uscenti. I sistemi di gioco sono speculari: Daniele adotta il 3-4-1-2, Fabio in avvio ha optato per il 3-4-2-1, poi, a causa delle numerose defezioni, ha dovuto ripiegare sul 3-5-2. Oggi si stringeranno la mano e si riabbracceranno. E magari si abbandoneranno per un istante, anche solo guardandosi negli occhi, a quei ricordi indelebili che hanno permesso ad entrambi di scrivere la storia del calcio azzurro.

«È tanto che non vedo Daniele - spiega Cannavaro - sono felice di incrociarlo. È sempre stato un ragazzo molto distaccato dal calcio, per cui affrontarlo in panchina per me è un po' una sorpresa. Ho avuto modo di studiare la Spal e si notano i frutti del suo lavoro: predilige un certo tipo di calcio, organizzato e propositivo. Avrà fatto tesoro anche delle esperienze con Mancini in nazionale».

«Stimo molto Fabio - replica De Rossi - e gli voglio bene. La cosa curiosa è che tutti parlano del rapporto con lui, ma il mio grande amico è suo fratello Paolo, con il quale sin dall'Under 21 ho condiviso la stanza. Siamo rimasti molto legati, abbiamo un ottimo rapporto. Sarà un piacere rivederli entrambi». 

Attesa una gara vibrante, con diversi intrecci. De Rossi è imbattuto in 4 gare con la Spal (3 pari e una vittoria), Cannavaro è ancora a secco di successi (4 pareggi e 2 sconfitte in 6 partite). «Massimo rispetto per il Benevento - aggiunge DDR - che ha raccolto pochi punti rispetto a quelli che meritava. Parliamo di una squadra costruita per giocarsi le prime posizioni». «Con Daniele non ci siamo sentiti. Abbiamo una chat dei campioni del mondo - rivela Cannavaro - ma è difficile interagire quando ti confronti da avversario. In ogni caso il mio affetto verso i componenti di quel gruppo resta invariato».

In B De Rossi e Cannavaro, la cui mentalità è molto simile e si traduce in un gioco offensivo basato sul palleggio e sugli inserimenti, non sono soli. Con Inzaghi (ex nocchiero del Benevento dei record e, dopo la sosta, prossimo avversario dei giallorossi con la sua Reggina seconda in classifica) e Grosso (capolista con il Frosinone) il nucleo si eleva a ben quattro unità anche se i due con maggiore militanza in cadetteria, per ora, stanno facendo meglio. Ma Cannavaro al Benevento ha trovato una situazione tutt'altro che rosea e sta cercando coraggiosamente di raddrizzarla, aspettando la pausa del prossimo weekend come una manna dal cielo. Pure a Ferrara, il tecnico sarà senza 10 elementi (ai 9 indisponibili si è aggiunto lo squalificato Pastina), con uomini contati e scelte obbligate. 

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