Abidal, inchiesta choc in Spagna:
è accusato di traffico organi illegali

Abidal, inchiesta choc in Spagna: è accusato di traffico organi illegali
Mercoledì 6 Aprile 2022, 15:25 - Ultimo agg. 21:03
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Sembra non trovare pace l'ex giocatore blaugrana Éric-Sylvain Abidal: il francese è stato accusato di aver comprato al mercato nero il fegato trapiantatogli nel 2012. Per lui c'è il rischio di accusa di traffico di organi illegali dopo gli esami dell'Istituto Nazionale di Tossicologia.

La trama del caso della donazione di fegato a Eric Abidal diventa sempre più un mistero. Il francese ha ricevuto un trapianto nel 2012, quando era un giocatore del Barça. Un intervento e fondamentale per riuscire a sconfiggere il cancro e salvarsi la vita.

L'organo gli fu donato dal cugino Gerad Armand, o almeno in teoria.
Sì, perchè dopo aver effettuato diversi test, l'Istituto Nazionale di Tossicologia assicura che non c'è nessuna relazione, di nessun tipo, tra Abidal e quella persona dichiarata come parente.

Le informazioni, pubblicate dal quotidiano digitale spagnolo «El Confidencial», sottolineano come nell'indagine, aperta nel 2017, per traffico di organi siano coinvolti anche l’ex direttore sportivo ed ex presidente dei blaugrana Sandro Rosell, l’ex dirigente dei catalani Juanjo Castillo e l'attuale 42enne francese.

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Cosa dice il codice penale in Spagna 

Immaginiamo che Abidal sia davvero coinvolto in un traffico di organi umani. Quali sarebbero le conseguenze?

In Spagna il codice penale prevede una pena che va dai cinque agli otto anni per chi è ritenuto colpevole di traffico umano con l’obiettivo dell’estrazione degli organi. Inoltre, è di vitale importanza che il donatore vivo sia un parente, con la motivazione affettiva che giustifica un gesto così rischioso per la salute di chi sceglie di donare.

La difesa di Sandro Rosell si è battuta contro queste informazioni, mettendo sul banco due punti su tutti: «In primis, l'ex presidente del Barça non ha nulla a che fare con la gestione del trapianto, anzi, è lo staff medico del Barcellona ad esserne responsabile. Secondo punto, i risultati dei test non possono essere considerati conclusivi».
Nella nota difensiva si legge anche che: «È assurdo pensare che i signori Armand e Abidal non siano in alcun modo imparentati, poiché è stato dimostrato che i test effettuati per questo scopo sono incompleti». 

Con questa rivelazione su basi scientifiche, che si riferisce a un intervento del 2012, sembra decadere la giustificazione degli avvocati di Rosell e Castillo, gli allora dirigenti del Barça già chiamati a processo quando vennero rese pubbliche le intercettazioni delle conversazioni telefoniche circa l’acquisto del fegato per vie illegali. In questo modo, Abidal e Armand non sarebbero cugini lontani neanche per una nonna in comune, come venne dichiarato inizialmente dalla difesa.

Le autorità spagnole sono così di nuovo al lavoro su un caso che non è stato mai del tutto chiarito, mentre il legale di Rosell chiede che il test venga ripetuto. 

Le prime inchieste

Facciamo un passo indietro per provare a ricostruire meglio la dinamica che ha portato all'esplosione di un caso che è sulla bocca di tutto il mondo dello sport. Circa cinque anni fa, nell’ambito dell’inchiesta sullo stesso Rosell, accusato di riciclo di capitali, gli inquirenti s’imbatterono in quattro conversazioni telefoniche molto sospette: da una parte l’ex presidente blaugrana, dall'altra alcuni collaboratori blaugrana. L'oggetto della telefonata? Nel corso della conversazione si faceva riferimento all’acquisto illegale di un fegato per Abidal. Il 23 maggio 2017 Rosell venne arrestato per riciclaggio. Da lì trascorrerà due anni in custodia cautelare a Madrid (ma non nel Real e nemmeno nell'Atletico) prima di essere scarcerato senza accuse (ma con tante, tantissime scuse). La «policía» e la Guardia Civil decisero di aprire un'inchiesta separata sull’acquisto dell’organo. All'epoca, si chiese una rogatoria in Francia, dove Abidal era stato operato, ma tutto andò in fumo - dato che non arrivò una risposta - e il caso venne chiuso. Vi state chiedendo cosa sia una rogatoria? Con tale termine s'intende una richiesta che un’autorità giudiziaria rivolge ad altra autorità per il compimento di un atto istruttorio relativo a un procedimento che si svolge innanzi a essa

Nel 2018 Abidal torna al Barça come direttore tecnico e indovinate un po'? Solo pochi giorni dopo emergono altre intercettazioni nelle quali di nuovo si fa menzione del fegato comprato. La «Fiscalia» di Barcellona chiede la riapertura del caso, ottenendo l'okay. In seguito, il 30 gennaio 2019 diventa una data determinante: gli inquirenti sono convinti che il trapianto sia stato effettuato con un fegato acquistato illegalmente. Intanto i rapporti tra i «cugini diversi» Adidal e Armand, passano da ottimi a...silenziosi, forse troppo.

Cosa era successo nel 2011

All'ex numero 22 del Barcellona venne diagnosticato un tumore nel lontano marzo 2011: nel pieno della sua forma fisica e mentale - e con un Barcellona che accomulava trofei su trofei - Abidal avrebbe dovuto dire addio al calcio giocato. Per fortuna, dopo una prima operazione riuscì addirittura a giocare da titolare e vincere la finale di Champions League contro il Manchester United, alzando la coppa al fianco di Carles Puyol.

Per via di una ricaduta, nella primavera del 2012 Abidal fu poi costretto a sottoporsi a un secondo intervento, il trapianto di fegato da cinque anni oggetto delle indagini degli inquirenti. Il francese ha così potuto giocare in Ligue 1 per un paio di anni, prima di ritirarsi dal calcio giocato nel 2014 e di riavvicinarsi ai blaugrana nel 2018 in qualità di dirigente - carriera che durò appena due anni per dei malumori con Lionel Messi.

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