La presenza in sede di Simone Inzaghi, pronto al rinnovo fino al 2024 dopo i successi nella Supercoppa Italiana (12 gennaio) e Coppa Italia (11 maggio), durante l’incontro tra l’Inter e l’entourage di Dybala è stata significativa. Dare garanzie tecniche per chiudere presto una trattativa importante per i nerazzurri. Anche perché l’argentino, che si è liberato a parametro zero dalla Juventus, nei meccanismi tattici del tecnico ex Lazio si inserirebbe alla perfezione. La Joya è abituata a muoversi in una posizione meno defilata e perché ragiona da numero 10 a tutti gli effetti, negli assist, nelle combinazioni con il centravanti, nei tiri in porta. Del resto, le squadre di Inzaghi hanno spesso giocato con un numero 9 più o meno classico e un giocatore di qualità a supporto. Nella Lazio è così che sono esplosi giocatori come Keita o Correa, quest’ultimo poi voluto dallo stesso Inzaghi in nerazzurro.
Così cambierebbe l'Inter
In sostanza, Dybala nel 3-5-2 di Inzaghi non avrebbe problemi di collocazione. Inoltre, l’allenatore nerazzurro ama i giocatori di qualità: il suo calcio, fatto di occupazione degli spazi e di posizioni che si scambiano, è pensato per gente tecnica. Un esempio, sempre all’epoca biancoceleste, è Luis Alberto. A Milano, invece, è Calhanoglu. Non solo. Dybala potrebbe anche giocare a supporto di due punte, per un cambio in corso a un 3-4-1-2 (o 3-4-2-1, se accanto all’argentino ci fosse un altro fantasista) in caso di bisogno durante le partite più ostiche. Insomma, l’ex juventino sarà fondamentale, se accetterà appunto l’offerta di Beppe Marotta, nel risolvere situazioni intricate negli spazi stretti. Ed è mancino, come Dimarco.