Figc, Abete: «Dopo il flop dell'assemblea, giusto il commissariamento»

Figc, Abete: «Dopo il flop dell'assemblea, giusto il commissariamento»
Lunedì 5 Febbraio 2018, 15:05 - Ultimo agg. 15:14
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«Era naturale che dopo il flop dell'assemblea di lunedì scorso ci fosse una situazione di commissariamento. Il mondo del calcio ha avuto la possibilità di eleggere democraticamente i propri organi dirigenti, non ci è riuscito, quindi il commissariamento è giusto, ed è naturale che sia in capo ai massimi esponenti del Coni. È già avvenuto nel 1996 con Pagnozzi e nel 2000 con Petrucci. Ci sono già dei precedenti. Non è avvenuto soltanto nel 2006, quando, prima Rossi e poi Pancalli, furono i commissari del post calciopoli». È il commento di Giancarlo Abete, ex presidente della Figc, a 'La Politica nel pallone su Gr Parlamentò sul commissariamento della Figc e della Lega calcio affidata al segretario generale de Coni, Roberto Fabbricini e al numero uno del Coni, Giovanni Malagò. «Siamo passati da un eccesso ad un altro. Fino al 2006 avevamo un meccanismo per cui si poteva non essere eletti presidenti della federazione pur avendo il 92% dei voti ponderati, perché necessitava un terzo dei voti di ciascuna componente, e questo poi ha determinato il commissariamento della Federazione. Poi è stata modificata la norma con Pancalli ed è sufficiente la maggioranza dei votanti in quarta votazione e per tre consiliature c'è stato il candidato unico, il sottoscritto, poi c'è stato il successo di Tavecchio nelle altre due competizioni, ma non era ipotizzabile la mancanza della maggioranza semplice alla quarta votazione in assemblea, è stata una situazione kafkiana», ha sottolineato Abete.

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