Lazio-Milan, Rocchi parla di Di Bello: «Gestione della partita sbagliata, ma d'accordo sul mancato rigore»

Il designatore arbitrale commenta gli episodi a Open Var

Rocchi torna su Lazio-Milan e Di Bello: «Gestione della partita sbagliata, ma d'accordo sul mancato rigore»
Rocchi torna su Lazio-Milan e Di Bello: «Gestione della partita sbagliata, ma d'accordo sul mancato rigore»
di Valerio Marcangeli
Lunedì 4 Marzo 2024, 11:43 - Ultimo agg. 5 Marzo, 08:18
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Il weekend si è chiuso ancora sulle polemiche per Lazio-Milan con il giudizio del designatore arbitrale Gianluca Rocchi a Open Var. Si parte dallo scontro Maignan-Castellanos: «In linea siamo d’accordo con Di Bello, ma se fosse stato concesso il fallo avremmo fatto silent check accettando la decisione del campo. Questo è un episodio al limite, che valuti meglio in dinamica live. Se lo guardi rallentato diventa un rigore enorme». E ancora: «Non è da Var perché rimane un’interpretazione. La dinamica può ingannare, ma non si dà rigore in base a quello che può accadere successivamente. Da regolamento si tratta di un contatto casuale non punibile determinato dal movimento naturale dei calciatori».

Rocchi su Di Bello: «D'accordo sul mancato rigore. Sbagliata la gestione»

Poi si è passati al rosso a Pellegrini nonostante Castellanos a terra: «Quando c’è un problema, specialmente al viso, bisogna intervenire. Di Bello è più attratto da quello che succede dopo e va solo sulla decisione punitiva, che è dovuta perché il gesto c’è. Credo che non abbia avuto fisicamente il tempo perché era attratto dal secondo episodio, il doppio giallo, che nonostante tutto è corretto. Se lui avesse avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di importante avrebbe fermato il gioco, è una prassi che noi abbiamo sempre». Questione di momenti: «L’indicazione è chiara, non voglio nascondermi: quando noi arbitri ci rendiamo conto che c’è un problema, specialmente al viso, dobbiamo intervenire. Qui capisco dalla dinamica che è più attratto da quello che succede dopo e quindi va solo sulla decisione positiva. Se però diamo la “palla” a loro (i calciatori, ndr) rischiamo di andare verso qualcosa di non regolamentato».

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Espulsioni finali: «Se ne occuperà il Giudice Sportivo. Di Bello è mortificato»

Si chiude con le espulsioni: «È materia del Giudice Sportivo. Marusic è qualcosa che riguarda l’arbitro, l’importante è che abbia segnato tutto nel rapporto. Se devo fare un appunto si poteva fare meglio nel controllo della gara. Dispiace per le critiche. Di Bello mi ha scritto: “Mi spiace, potevo fare meglio”. È mortificato perché sa di non aver fatto una grande prestazione». Sui provvedimenti: «Io ragiono al contrario, al positivo. Io mando fuori sempre chi sta meglio, mentre quelli che stanno un po’ meno bene stanno un pochino più tranquilli, ma dobbiamo recuperarlo il prima possibile». Infine sulle parole di Lotito: «Io faccio tecnica, non politica».

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