Napoli-Roma, le reazioni dei social:
«Mai casatiello fu più indigesto»

Napoli-Roma, le reazioni dei social: «Mai casatiello fu più indigesto»
di Delia Paciello
Martedì 19 Aprile 2022, 20:57 - Ultimo agg. 21:00
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Il casatiello è rimasto sullo stomaco a molti napoletani dopo Napoli-Roma. Un pareggio che forse distrugge definitivamente i sogni scudetto davanti a un Maradona caldo come non mai. «E non era meglio che mi facevo una scampagnata?»; «Anche Pasquetta intossicata, ormai è così in tutte le feste», si sfogano sui social. E qualcuno da una partita all’altra è già pronto a girare faccia e a urlare Spalletti out.

Una gara storta, anche se nel primo tempo c’è stato solo Napoli. E in effetti fino ai tempi supplementari – sì, perché Di Bello aveva concesso ben 8 minuti di recupero sull’1 a 0 – gli azzurri hanno mantenuto il vantaggio ottenuto nel primo quarto d’ora con un rigore particolarmente sudato, nonostante le difficoltà del secondo tempo e i tanto criticati cambi. «Ma com’è possibile che l’arbitro non l’abbia visto live?»; «Questo è il rigore del Maradona, fuori casa non lo avrebbe mai dato, si era rifiutato di andare al Var», hanno infatti protestato un po’ tutti a proposito del tiro dal dischetto, concesso con notevole ritardo dopo tante polemiche. Perché purtroppo la tecnologia a supporto ancora non viene utilizzata come dovrebbe, lasciando troppi dubbi. Talvolta come giustificazione qualcuno presenta la «presunzione dei direttori di gara» che si rifiutano di utilizzarla, come se fosse qualcosa che i tifosi dovrebbero comprendere invece di pretendere giustizia per non rinunciare alla bellezza dello sport. E questo dovrebbe scacciare l’idea della mala fede. Ma non pare ci riesca e sfida un po’ troppo la logica.

 

Ma Di Bello non è stato criticato solo per i rigori: entrambe le squadre ne recriminano almeno uno per parte. Piuttosto per i tifosi azzurri la gestione dei cartellini e dei falli è stata quanto meno scandalosa: «Questo arbitro è stato capace di inventare un giallo per Koulibaly che era già diffidato quando è evidente da ogni angolazione che andava sul pallone»; «Possibile che vede solo i falli del Napoli e non quelli della Roma? Così non puoi manco dire che è scarso, devi per forza pensare alla mala fede»; «C’erano diversi giocatori giallorossi che avrebbero dovuto avere almeno tre gialli e invece sono usciti indenni dal match. Noi tutti ammoniti»; «K2 ha giocato quasi tutta la gara da ammonito, alcuni della Roma andavano espulsi per doppio, se non triplo giallo». È per questo che in tanti non comprendono l’uscita di Mourinho a fine gara: «Aveva ragione a criticare l’arbitro, ma non di certo perché ha aiutato noi»; «Veder qualcuno lamentarsi dei poteri forti in una partita contro il Napoli mi fa sorridere», risponde qualche napoletano.

Ma a Napoli c’è anche chi non tocca l’argomento arbitraggio e attacca in primis l’allenatore. Perché, come dicevamo, la voce di chi vuole già mandar via Spalletti si fa sempre più forte. Sotto accusa i cambi, ancora una volta ritenuti da molti illogici: «Lo sanno tutti che con la difesa a cinque il Napoli finisce per spostarsi dietro e soffre troppo, non sa ripartire. Possibile che non lo sa Luciano?»; «Tiene sempre la punta isolata, ha fatto uscire Osimhen invece che lasciarlo con Mertens»; «Senza senso far entrare ancora un difensore e far sparire l’attacco»; «Mou aveva sbilanciato i suoi, invece di approfittarne per fare il secondo gol si è messo paura e ha subito lui»; «Ogni volta rovina tutto, fa scelte sempre inappropriate»; «L’ennesimo suicidio tattico», si legge sul web.

E mentre in tanti si scatenano contro il mister, c’è da dire che la vera batosta è arrivata con l’uscita di Lobotka: come già in altre gare l’infortunio del centrocampista, divenuto ormai fondamentale in fase di interdizione e di recupero palla – da citare anche un suo tempestivo salvataggio sullo scatenato Zaniolo in contropiede davanti alla porta – ha influito negativamente sulle prestazioni della squadra, che subito ha perso equilibrio, è apparsa disgiunta e incapace di palleggiare come invece chiedeva il tecnico in chiusura. Anguissa ancora non ritrovato nei ritmi di inizio stagione da solo sembra non bastare più, specie se accanto si trova uno Zielinski che da un po’ di gare appare ormai sottotono. «Meglio uno in meno che pensare di avere Piotr in campo che in realtà è un fantasma», scrive qualcuno. Altri invece ne hanno fatto un’altra lettura tattica: «Se esce Lobotka non puoi far uscire anche Fabian che è l’unico in grado di palleggiare a centrocampo». Altri ancora hanno visto Anguissa troppo spesso impegnato a dare supporto in avanti, lì dove evidentemente la squadra sembrava spaccata. E stavolta applausi anche per Insigne e Mario Rui, entrambi in gran spolvero in una gara di sacrificio dove la loro fascia era quella più marcata. «Il maestro portoghese», è il nuovo nome del terzino sinistro. Bene anche Zanoli a destra, lasciato più libero ma calante un po’ nel finale.

Nel complesso una forma atletica di squadra non soddisfacente, subito in difficoltà con l’alzarsi timido del ritmo. Altro motivo per mettere sotto inchiesta il tecnico.

«Gattuso l’avrebbe vinta», protesta qualche tifoso. «Un solo punto in più rispetto alla scorsa stagione ma con le altre squadre che vanno a rallentatore rendendo il campionato più competitivo rispetto al passato», nota qualcun altro. Ma c’è anche chi va in soccorso del mister: «È la sua prima stagione, aspettiamo la prossima prima di giudicare».

E così ancora una volta il sogno svanisce nel nulla. Perché è vero che la matematica non condanna il Napoli, ma anche se in pochi credevano nel filotto di Inter e Milan ora veder perdere contemporaneamente 6 punti ai nerazzurri (che al momento hanno 2 punti in più ma una gara da recuperare e gli scontri diretti a favore) e 5 ai rossoneri (che hanno 4 punti in più e scontri diretti a favore) sembra quasi un’utopia. «E seppure fosse, gli arbitri non lo permetterebbero», punge qualcuno sui social.

Ma il vero rammarico sta nel fatto che quest’anno sembrava davvero essere più facile: «Forse non siamo da scudetto, ma le altre davanti a noi non sono migliori e non ne abbiamo approfittato»; «Purtroppo è finita per i nostri sogni: chissà come in questa stagione hanno fatto poco anche le milanesi, le romane poca roba, Juve e Atalanta in gravi difficoltà… l’anno prossimo torneranno tutte e arriveremo a metà classifica».

L’obbiettivo Champions intanto sembra al sicuro: «A cinque giornate dalla fine si può dire che abbiamo in tasca le vere aspettative di inizio stagione. Poi strada facendo abbiamo sognato in grande, non ci è andata così male rispetto alle premesse», commenta chi vede il bicchiere mezzo pieno. E mentre il sogno sfuma, per fortuna c’è chi la prende con filosofia: «E vabbè, anche stavolta vinciamo l’anno prossimo». Non potranno dirlo però Insigne e parecchi dei senatori in partenza a giugno. E quelle lacrime di fine gara raccontano l'ennesima stagione di rimpianti.

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