Nehuen Perez, una sconfitta prima del passaggio al Napoli

Nelle prossime ore 48 l'annuncio del nuovo acquisto

Nehuen Perez in campo contro l'Atalanta
Nehuen Perez in campo contro l'Atalanta
di Angelo Rossi
Domenica 28 Gennaio 2024, 09:00 - Ultimo agg. 20:30
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La follia di Milik rovina la serata di Allegri, il pareggio casalingo contro l'Empoli (1-1) non trasforma Max nell'allenatore più vincente del campionato nell'era dei tre punti: in caso di vittoria sarebbe stato il primo tecnico a raggiungere quota mille punti in serie A (adesso è a 998). Anche se va detto che se fossero esistiti da sempre i tre punti a vittoria, ci sarebbero già arrivati Trapattoni (1266) e Nereo Rocco (1273). Clamoroso e ingenuo il fallo duro (piede a martello) dell'attaccante polacco su Cerri dopo appena 17 minuti, rosso diretto - dopo consulto al Var - e bianconeri in dieci fino al termine. Szczesny salva la Juve nel primo tempo, Vlahovic la illude con la rete personale numero dodici in campionato, a metà ripresa arriva il meritatissimo pari dei toscani, guidati dall'ex tecnico della Salernitana Nicola, con Baldanzi: bianconeri primi a più due sull'Inter che però ha due partite in meno, quella da giocare stasera in casa della Fiorentina (se vincono i nerazzurri tornano in vetta) e quella da recuperare con l'Atalanta (rinviata per la Supercoppa). 

Reduce da quattro vittorie di fila il Milan, un punto nelle ultime tre gare per il Bologna: le esigenze di risultato non hanno penalizzato il bel gioco tra Milan e Bologna.

Finisce 2-2 a San Siro nella serata dei tre rigori (due sbagliati), con tante emozioni concentrate già nel primo tempo: vantaggio emiliano con Zirkzee e pareggio di Loftus-Cheek, in mezzo un rigore assai generoso concesso da Massa e fallito da Giroud (parata di Skorupski) con espulsione di Thiago Motta per proteste. Ripresa: Zirkzee si divora il bis, traversa di Reijnders, Hernandez calcia sul palo il secondo rigore della serata, Loftus-Cheek firma la doppietta ma non basta, Orsolini non sbaglia il suo rigore e sigla il pari. Breve interruzione al minuto 16 (il numero maglia di Maignan) avallata dall'arbitro: settantamila torce accese a San Siro per dare un segnale alla lotta contro il razzismo. 

Quarto posto (provvisorio), quinta vittoria consecutiva in casa, miglior difesa nella storia del club a questo punto del campionato: i numeri dicono che l'Atalanta è un'autorevole candidata al quarto posto finale. Netto il successo dei bergamaschi contro l'Udinese (2-0), maturato nel primo tempo con le reti di Miranchuk e di Scamacca e nella ripresa grazie al controllo agevole del gioco e del risultato. Troppo prevedibile e lento il gioco dei friulani, che non hanno mai messo in seria difficoltà i nerazzurri di Gasperini: due sole parate da parte di Carnesecchi su Ebosele e Samardzic, subito dopo le reti dei lombardi, poi soltanto buona volontà e tanta inconsistenza in fase offensiva. Ha deluso Samardzic, che Cioffi ha sostituito nella ripresa, non è stata granchè la partita di Nehuen Perez, il difensore in procinto di trasferirsi al Napoli: l'argentino ha sofferto la fisicità di Scamacca ed è stato coinvolto nella dormita generale della difesa in occasione del raddoppio atalantino (gol scaturito da una rimessa laterale), meglio nella ripresa dopo che però Gasperini aveva richiamato in panchina proprio il suo centravanti. Quella di Bergamo dovrebbe essere stata l'ultima partita in maglia bianconera del difensore della nazionale argentina: l'accordo tra i presidenti di Napoli e Udinese, De Laurentiis e Pozzo, sulla base di 16 milioni circa più 2 di bonus sarebbe andato già in porto se Ostigard avesse accettato il trasferimento in Friuli, il norvegese invece preferisce il Genoa, sua ex squadra, oppure restare in azzurro, opzione non esclusa dallo stesso De Laurentiis (ed è spuntato in queste ore anche il Torino). L'accordo tra Perez e il Napoli prevede un contratto per cinque anni, con ingaggio annuo a partire da 1.6 milioni. 

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